giovedì 21 luglio 2022

Approfitta dei Saldi su Abbigliamento Calzature e Atrezzature per la Montagna e l'Outdoor

 

Da Vertigini Sport in Via Mentana 4, a Terni trovi i migliori marchi per tutte le attività in montagna e in genere all'aria aperta: alpinismo, arrampicata, hiking, canyonig, speleologia, escursionismo campeggio.

Approfitta subito del periodo di saldi anche nello shop online, vuoi un assaggio? Questi sono alcuni dei marchi fra cui scegliere:

lunedì 17 gennaio 2022

Abbigliamento e Calzature Bambino Bambina a Terni: Cavallucci Baby Junior

 

Fra le migliori aziende del territorio: Cavallucci Baby Junior è un riferimento per la scelta di abbigliamento accessori e calzature per bambini a Terni


Il negozio Cavallucci è nato nel 1987 nel centro della città di Terni, in Umbria, come un piccolo locale di pochi metri quadrati, nel quale era possibile trovare svariati capi di abbigliamento per bambini e per neonati. Gli obbiettivi perseguiti sono stati, fin dall'inizio, qualità e pregio ed  una volta raggiunti, hanno accompagnato lo sviluppo e l'evoluzione di questa azienda allargando i suoi orizzonti nel 2004 e nel 2006, grazie all'apertura di un negozio di calzature e di un punto outlet.
Con il passare degli anni, l'attività è riuscita ad accompagnare la crescita di moltissimi bambini, dai primi anni della loro vita, quelli dell'adolescenza e a volte anche oltre.Ad oggi, l'aver messo insieme i tre punti vendita inizialmente separati, permette al cliente di muoversi all'interno di Cavallucci con maggiore spontaneità, garantendogli una libertà ed una familiarità che lo facciano sentire come a casa. I bambini sono il nostro futuro e Cavallucci ormai da più di trent'anni, accompagna con stile ed eleganza la loro crescita.

sabato 3 giugno 2017

Festa delle acque con pochi finanziamenti Salta la sfilata delle barche allegoriche

Piediluco Pro loco costretta a rinunciare all'evento clou dell'estate, ma la kermesse si farà lo stesso

belzebùLa Festa delle acque a Piediluco dovrà fare a meno della sfilata delle barche allegoriche. La notizia è arrivata dalla Pro loco di Piediluco.

"Il consiglio - si legge nella nota - ha deciso, a malincuore, di rinunciare alla sfilata delle barche allegoriche la cui realizzazione ad oggi non è sostenibile in alcun modo sia per i costi, sia per la ristrettezza dei tempi. La Pro loco non intende rinunciare alla Festa delle acque, benché abbia valutato seriamente tale eventualità e stiamo facendo il possibile per mettere a punto un'edizione meritevole e di interesse. L'edizione 2017 va pensata, ideata, programmata se si vuole davvero realizzare e non buttare via lo sforzo profuso finora. Vogliamo portare avanti, fermamente, l'impegno volto al bene del paese e alla sua promozione. La mancanza costante di certezze non permette, infatti, di mettere a sistema e progettare in maniera più puntuale quello che ormai dovrebbe essere diventato un appuntamento imperdibile, data l'originalità che riveste a livello nazionale, perché quasi unica nel suo genere , per promuovere il nostro territorio."
La Festa delle acque, fiore all'occhiello di Piediluco, ogni anno richiama numerosi turisti provenienti anche da fuori regione e rappresenta l'apertura della stagione estiva celebrando il solstizio d'estate.
"La volontà - scrivono ancora dalla Pro loco - e la dedizione dei volontari, il coinvolgimento attivo degli abitanti e degli esercenti, sembra tuttavia non essere sufficiente a garantire un'edizione all’ altezza della tradizione. Le difficoltà economiche, sempre costanti, dovute ai ritardi con cui vengono erogati i contributi stabiliti da parte del Comune, come già più volte segnalato, si fanno più vincolanti alla luce della critica situazione che vive la nostra amministrazione comunale. La Pro loco è in attesa di ricevere il contributo del 2015 e del 2016. Ciò rende sempre più critico anche il rapporto con i vari fornitori che, per quanto si sia consolidata una buona collaborazione nel tempo, non possono continuare a fare credito."
I tempi sono stretti per l'organizzazione della Festa delle acque, ma la Pro loco non si arrende.
Corriere dell'Umbria Sabato 3 Giugno 2017

venerdì 18 novembre 2016

Blitz in Comune 16 indagati: Politica e appalti, sedici indagati

Il rapporto tra appalti, politica e cooperative sotto la lente d'ingrandimento della procura che ha inviato 16 avvisi di garanzia ad altrettante persone tra amministratori locali, dirigenti e funzionari del Comune e di alcune note cooperative sociali di Terni e Perugia.
I due politici indagati sono Vittorio Piacenti D'Ubaldi, assessore comunale al Bilancio, e il suo collega di giunta, Stefano Bucari, titolare della delega al verde pubblico.
L'operazione è scattata intorno alle 8 di ieri mattina quando oltre un centinaio di uomini della questura e delle fiamme gialle hanno iniziato a sciamare tra palazzo Spada e la nuova sede comunale di corso del Popolo. Immediate le reazioni politiche con la giunta Di Girolamo sempre più nel mirino.
Al setaccio la gestione del verde pubblico, le mense e servizi cimiteriali
Perquisiti uffici e case: nei guai anche gli assessori Piacenti D'Ubaldi e Bucarì
Appalti truccati o disegnati su misura delle esigenze del gruppo che si voleva favorire. Sono pesanti le accuse rivolte dalla procura della Repubblica a 16 persone tra amministratori locali, dirigenti e funzionari del Comune e di alcune note cooperative sociali di Temi e Perugia. I due politici coinvolti sono Vittorio Piacenti D'Ubaldi, assessore comunale al Bilancio, e il suo collega di giunta, Stefano Bucari, titolare della delega al verde pubblico. Poi ci sono il dirigente del Comune, Renato Pierdonati, e i funzionari dello stesso ente, Alessandro Marinucci e Federico Nannurelli, e Paolo Neri, della direzione gestione e manutenzione patrimonio del Comune.
Folta la schiera dei rappresentanti del mondo cooperativo e imprenditoriale. Ci sono Massimo Piacenti, amministratore delegato della Ali Foods Srl, Riccardo Fioriti, della stessa azienda, il presidente della cooperativa Alis, Stefano Notari, e quello della cooperativa Acti, Sandro Corsi, oltre a Carlo Andreucci che, sempre per l'Actl, si occupa di progettazione sociale e appalti.
Spunta anche il nome di Nicola Cimadoro, della cooperativa Solco, che , per la Caritas diocesana, segue il settore emergenze internzionali.
E poi il commercialista Goffredo Maria Copparoni, dell'Usi, Antonio Sabatini, rappresentante legale della cooperativa Ultraservizi, Luca Ascani, della cooperativa sociale Gea, e Gianluca Tornassi, della cooperativa La Torre.
La maxi-inchiesta - che polizia e finanza stavano portando avanti in silenzio da almeno un anno - è esplosa con tutto il suo clamore intorno alle 8 di ieri mattina quando, in concomitanza con l'apertura degli uffici, oltre un centinaio di uomini della questura e delle fiamme gialle, con tanto di rinforzi arrivati da fuori città, hanno iniziato a sciamare tra palazzo Spada e la nuova sede comunale di corso del Popolo.
Le auto con i lampeggianti hanno cinto d'assedio tutti gli accessi e poi gli investigatori hanno iniziato il loro lavoro certosino.
Decine di faldoni sequestrati, ma anche delibere e altri documenti. E pure dei pc.
Gli agenti hanno passato al setaccio anche il Ced, il Centro elaborazione dati dell'ente, acquisendo il server con i file da esaminare. Più di un impiegato ha notato l'assessore Piacenti D'Ubaldi mentre scendeva le scale a passo svelto per accompagnare gli inquirenti nei vari uffici.
Ma non solo il Comune. Trenta le ispezioni eseguite in poche ore. Gli uomini della squadra mobile, diretti da Alfredo Luzi, e i loro colleghi del nucleo di polizia tributaria della finanza, coordinati dal tenente colonnello Fabrizio Marchetti, hanno perquisito pure le abitazioni degli indagati e gli uffici delle varie società coinvolte.
Si tratta di cooperative di tipo B, vale a dire strutture con personale svantaggiato, ma anche di altro tipo.
A corso del Popolo gli agenti sono rimasti fin oltre le 15, Al momento non ci sono indagati agli arresti. Per ora - sottolinea uno degli investigatori. Come a dire che l'inchiesta, divisa in 5 filoni, è in corso.
"Non abbiamo ancora finito - si lascia scappare un altro inquirente. Siamo solo all’inizio."
L'obiettivo, a quanto pare, era quello di raccogliere quanto più materiale possibile per poi delineare al meglio la posizione dei primi 16 indagati e degli altri che potrebbero aggiungersene sin dalle prossime ore.
E non è un caso che dietro la maxi-inchiesta stia lavorando un pool di magistrati, coordinati dallo stesso procuratore Alberto Liguori.
Le ipotesi accusatorie vanno dalla turbativa d'asta alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente: reati che alcuni degli indagati avrebbero compiuto con una vera e propria associazione a delinquere. In due soli casi è stato invece contestato il falso ideologico. I settori interessati dagli appalti finiti sotto la lente d'ingrandimento della procura riguardano il verde pubblico, con ben 11 avvisi di garanzia, ma anche la refezione scolastica, ma presto un nuovo filone potrebbe interessare anche la sanità.
E poi ci sono i servizi cimiteriali, i lavori per l'impianto anti-incendio al Caos, l'assegnazione di un chiosco alla cascata delle Marmore e l'affidamento del contact center dall'Usi a Temi Reti.
Nel caso dell’illuminazione pubblica (manutenzione, gestione e produzione energetica) il Comune - secondo la ricostruzione accusatoria - preferì all'Asm, sua partecipata al 100 per cento, l'Enerstreet Srl, nella cui compagine anche una società riconducibile a Massimo Piacenti.
La procedura, a suo tempo, fu al centro di un'interrogazione del consigliere Cecconi che la sottopose all'Autorità anticorruzione.
Dubbi anche sul nuovo bando di gara quinquennale (2017-2022) riferito alla refezione scolastica. Il bando prevede la presenza di un centro di preparazione alimentare a un massimo di 20 chilometri dal territorio interessato e la costruzione di un altro centro, sempre nello stesso ambito, da attivare in caso di mancato funzionamento del primo. Un parametro che, nel breve tempo a disposizione dei concorrenti, avrebbe finito per favorire - secondo i pm -la All Foods Sri. Il bando - come nel caso del verde pubblico assegnato a un'Ati (Associazione temporanea di imprese) - prevedeva come criterio un'offerta tecnica al 70 per cento e una economica al 30.
Corriere dell'Umbria Venerdì 18 Novembre 2016

giovedì 10 novembre 2016

La raccolta differenziata balza al 59,2%

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Luci ed ombre per la raccolta differenziata, ma nonostante le proteste e le segnalazioni dei cittadini, i dati che arrivano dall'Asm appaiono incoraggianti e dimostrano la validità della strada intrapresa.
Terni, ad esempio, è già passata dal 43,9% di luglio al 59,2% di ottobre (quasi 5 punti in più di settembre: 54,3%).

Ci sono poi delle eccellenze in provincia. A ottobre Narni tocca la vetta del 76,1% e Montefranco dell' 80,4%.
Grande balzo anche di Ferentillo passato dal 76% di settembre all'83,1 di ottobre.
Tutto ciò a dimostrazione di come si può migliorare con un impegno costante e una sinergia tra Asm e Comuni.
I comuni del Ternano hanno tutti superato la soglia del 70%: Arrone 72,8%; Calvi dell'Umbria 72,3%; Polino 73,0%. All'Asm guardano con ottimismo al futuro, confortati anche dai freddi numeri.

“Ci siamo rimboccati le maniche e lavoriamo per offrire le migliori soluzioni ai cittadini - sottolinea il presidente Carlo Ottone. La strada è ancora piena di ostacoli, ma ce la stiamo mettendo tutta per superarli nel migliore dei modi. La previsione a chiudere della raccolta differenziata nel 2016 è di 63.743 tonnellate. Un ottimo risultato, ma cercheremo di fare sempre meglio. Noi siamo qui al fianco dei nostri utenti. Si tratta di un impegno che noi tutti desideriamo prendere per il bene del nostro territorio. É una scelta di qualità e di responsabilità".

"Temi - afferma il sindaco Leopoldo Di Girolamo - viaggia sul binario giusto anche se le difficoltà da superare sono molte rispetto ai centri più piccoli. Ma la strada intrapresa sul fronte della raccolta differenziata è quella giusta e a fine anno miglioreremo ancora".

Corriere dell'Umbria Giovedì 10 Novembre 2016

lunedì 7 novembre 2016

Ferentillo il paese più colpito dal sisma

201611070220980104617II sisma ha messo a dura prova anche la bassa Valnerina nell'area compresa dal comune di Scheggino fino a Temi. Se per l'edilizia privata si conta qualche sgombro a causa di precaria staticità strutturale degli immobili, per il patrimonio storico, artistico e architettonico lo schiaffo del sisma è stato assai pesante e in alcuni casi anche gravissimo. Tra i comuni del comprensorio ternano, Ferentillo è stato il centro più colpito dal sisma, lì dove i monumenti storici sono più presenti. Si va dall'abbazia di San Pietro in Valle con la perdita di alcuni affreschi dell'abside alla chiusura precauzionale della Collegiata di Matterella, la chiesa di Santo Stefano e il museo delle mummie a Precetto, la chiesetta della frazione di Colleolivo e di Castellonalto oltre al portico della chiesa di Santa Illuminata al cimitero urbano. Il terremoto non ha risparmiato le rocche di Matterella e di Precetto con qualche crollo alle merlature.
"Il problema maggiore che ha prodotto questo sisma è la caduta di alcune parti degli affreschi dell'abside in abbazia - spiega il presidente dell'associazione culturale Alberico Cybo, lo storico ferentillese Carlo Favetti - un grave colpo a questi dipinti realizzati dal cosiddetto maestro di Eggi nel 1444 due anni dopo la realizzazione di altri nella chiesa di San Giuliano a Spoleto e alla chiesa di San Michele Arcangelo di Eggi. Gli affreschi continua Favetti - coprono tutta la superficie dell'abside dove nel catino è raffigurato un Cristo Pantocratore attorniato da nuvole e da angeli osannanti; nel registro sottostante la Madonna col Bambino e alcuni apostoli, ma quello più interessante è tutta la serie di santi della tradizione benedettina tra i quali Lazzaro e Giovanni, Marziale, Eleuterio, mentre al centro San Benedetto e gli abati Mauro e Placido. Questi dipinti - conclude - necessitavano da diverso tempo di una sostanziale messa in sicurezza, dopo varie segnalazione agli enti preposti. Oggi alcune parti di questi sono ormai persi per sempre. Un patrimonio immenso, per quel che ne rimane, che dovrà urgentemente essere messo in sicurezza come il resto dei dipinti di scuola senese nell'altare degli eremiti posto nel transetto di sinistra."
Nulla da segnalare fortunatamente per quanto riguarda gli affreschi alla collegiata di Santa Maria di Matterella tutti restaurati, come i dipinti cinquecenteschi di Jacopo Siculo.
Corriere dell'Umbria Lunedì 7 Novembre 2016

martedì 1 novembre 2016

Tornano le limitazioni del traffico contro l'inquinamento da Pm10

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Da martedì primo novembre al 31 marzo 2017 a Terni toma in vigore la cosiddetta Zona zero nell'ambito del pacchetto di interventi messi in campo dal Comune e volti a contrastare l'inquinamento da Pm 10. L'ordinanza, sostanzialmente identica a quella emessa lo scorso anno, è stata firmata dal sindaco Di Girolamo.
Nell'area, più ampia della Ztl, il lunedì e il martedì (nella fasce orarie 8.30 -12.30 e 15.30 -19.30) potranno circolare solo i veicoli euro 5 e 6 e a trazione ecologica.
Nelle stesse giornate sarà totalmente vietata la circolazione per i veicoli euro o, 1 e 2, mentre gli euro 3 e 4 potranno circolare solo all'esterno della Zona zero.
In quest'ultima non sono compresi i grandi parcheggi di attestamento e le strade che li collegano.
Le limitazioni alla circolazione non si applicheranno nei giorni di martedì 27 dicembre 2016 e - per il 2017 - nelle date del 2 e 3 gennaio, 13,14,27 e 28 febbraio.

Dalle limitazioni sono esclusi i veicoli ad emissione nulla (velocipedi e veicoli elettrici), a gpl, metano, ibridi, bifuel, i veicoli guidati da soggetti portatori di handicap con patente B speciale (ex f) e autoveicoli al servizio di persone invalide muniti del contrassegno.
La limitazione relativa al blocco della circolazione per i veicoli euro 0,1 e 2 non verrà applicata a Papigno, Marmore, Piediluco, cascata delle Marmore,<strong> Collestatte,</strong> Torre Orsina, San Liberatore, Larviano, Miranda, Pièfossato, Valdiserra, Collelicino, La Castagna, Cecalocco, Battiferro, Cesi, Poggio Azzuano,<strong> Carsulae,</strong> Collescipoli e strada provinciale Collescipolana fino al confine comunale, tratti ternani della E45, del raccordo Orte-Temi (sino al confine comunale della Flaminia) e della strada dei Confini fino al raccordo con l’E45.<div style="text-align: right;"> Corriere dell'Umbria Martedì 1° Novembre 2016</div>

giovedì 29 settembre 2016

Emporio dei bimbi in Via Pascoli: spesa solidale per aiutare i più piccoli

201609280223400130524Taglio nastro, ieri, per il nuovo "Emporio bimbi" in via Pascoli. La San Vincenzo de' Paoli ha voluto stendere una mano ai più piccoli e alle loro famiglie. Una "casa" aperta a tutti coloro che vogliono contribuire, con il volontariato, alle necessità dei più bisognosi.
"Vogliamo aiutare, ha sottolineato Antonella Catanzani, presidente della San Vincenzo de' Paoli - con questo emporio, quelle famiglie a cui mancano i beni essenziali: dagli alimentari ai pannolini, al materiale scolastico. Mi è capitato di andare per le case e vedere genitori che si inventano scuse per non mandare i figli a scuola quando piove perché hanno le scarpe bucate e non hanno i soldi per comprargliele nuove oppure non hanno quaderni e altri materiali richiesti dalle insegnanti. Questo emporio è un aiuto verso quelle famiglie bisognose. Il nostro obiettivo non è solo quello di dare un aiuto materiale, ma anche quello di attenuare le disuguaglianze sodali tra i bimbi che , non avendo filtri, sono spietati nella loro sincerità e spesso discriminano.
I bambini che hanno tanto devono imparare a condividere con i meno fortunati. Sono 6 le sezioni in cui è diviso l'emporio: alimentari, igiene personale, materiale scolastico, abbigliamento, giocattoli, attrezzature per prima infanzia. Si punterà sulle raccolte nei supermercati e anche sulla raccolta dell'usato per diffondere la cultura del riciclo, della lotta agli sprechi . Inoltre nell'emporio oltre all'attività di distribuzione si affiancherà un servizio di ludoteca, baby sitter, aiuto compiti."
Nell'attività del centro saranno coinvolti anche i figli dei volontari che faranno da collegamento alla creazione dei rapporti di amicizia con i meno fortunati. Il progetto ha già coinvolto nuovi volontari ed insegnanti per l'aiuto compiti.
"I ternani - ha detto il sindaco Leopoldo di Girolamo hanno un cuore grande e con uno sforzo collettivo possiamo fare davvero molto per le famiglie e soprattutto per i bambini."
Sarà un emporio che arricchirà l'animo di tutti coloro che vorranno contribuire alla crescita della struttura che sembra essere una cameretta di un bambino. Armadi, scatole, colori e un grande murales arricchiscono il locale.
"Vorrei dire - ha sottolineato Giuseppe Piemontese, vescovo di Temi-N ami-Amelia grazie al Signore. Questo emporio riempie di speranza la società e la città. Sono contento di questa particolare attenzione per i bambini. Credo che possano nascere altre iniziative come queste. Una volta svuotato l'emporio deve essere di nuovo riempito e per questo ci vuole l'aiuto di tutti noi."
Il vescovo ha poi benedetto i locali. Molte le persone e le autorità presenti all'inaugurazione, tra cui il vicesindaco Francesca Malafoglia e l'assessore comunale ai lavori pubblici Stefano Bucali. Importanti contributi sono arrivati a sostegno dell'attività oltre che da privati anche da Crediumbria Banca di Credito Cooperativo, Cosp Tecno Service, Conad Cardeto.
Corriere dell'Umbria 28 Settembre 2016

mercoledì 14 settembre 2016

Inceneritore Terni Biomassa di Maratta: si riaccende

inceneritore3Il termovalorizzatore di Maratta torna in funzione. Era fermo dallo scorso 19 maggio, dopo un'ordinanza del Comune indirizzata a Terni Biomassa che ne stabiliva l'immediata sospensione dell'attività fino al ripristino delle condizioni autorizzate. La decisione derivava da una nota della Usl 2 e dalla conseguente richiesta inoltrata dagli unici comunali in quanto, sulla base di quanto accertato dai carabinieri del nucleo operativo ecologico di Perugia e Arpa Umbria, l'attività di gestione dell'impianto di recupero condotto dalla società Temi Biomassa Srl, non risultava conforme alle condizioni e prescrizioni dell'atto che ne autorizzava l'attività.

É poi stata attivata, da parte degli organi preposti, un'azione di monitoraggio ancora più circostanziata e dettagliata. Temi Biomassa, in sostanza, ora sarebbe in grado di riavviare l'impianto: Arpa Umbria, infatti, dopo aver visionato la documentazione tecnica fornita dall'azienda sui lavori fatti, ha concesso il via libera e ha inviato il parere alla Regione, che a sua volta lo ha reso noto al Comune di Temi.
Al quale adesso spetta il compito di rimuovere l'ordinanza di maggio e autorizzare la riaccensione: quando avverrà.
Temi Biomassa potrà avviare l'impianto, facendolo marciare per cinque giorni bruciando solo gas metano, per poi ricominciare a bruciare pulper, cosi da effettuare test paralleli.
Alla fine, se tutto sarà in regola, il termovalorizzatore potrà tornare in produzione.

"Troviamo inspiegabile e inconcepibile - commenta il consigliere M5s Thomas De Luca - che chi ha il dovere di garantire la legalità e la giustizia nel territorio, di fronte al lavoro di indagine svolto dall'Arpa e dai carabinieri, continui a restare in silenzio."
Corriere dell'Umbria Mercoledì 14 Settembre 2016

domenica 11 settembre 2016

A che punto siamo con il recupero del Teatro Verdi?

Teatro-Verdi-TerniAncora uno stop al progetto di recupero del teatro Verdi. Anzi un quasi doppio stop. Per motivazioni non rese pubbliche, l'architetto Monica Finotto ha abbandonato l'incarico di responsabile unico del progetto; ruolo in cui è subentrato Mauro Cinti. Stop nel senso che l'architetto Finotto, all'inizio con l'assessore Ricci, aveva seguito passo dopo passo il complesso progetto di recupero. Lo stop politico si è avuto invece ieri mattina in prima commissione che a maggioranza ha votato la richiesta, rivolta all'assessore Andreani, di ritirare la delibera relativa a una sorta di piano di recupero del Verdi che prevede la costruzione di ben 4 piani, per camerini, servizi e anche un ristorante.
"Il progetto - denuncia il consigliere Enrico Melasecche - allarga notevolmente il fronte del teatro su largo Sant'Agape in assenza totale, dopo troppi anni, di un progetto architettonico complessivo in cui il professionista vincitore potrebbe facilmente ritenere i vincoli di questa proposta inutili o riduttivi."
Intanto stanno per partire i lavori, gli unici finanziati e appaltati, di demolizione e ricostruzione della torre scenica. L'assessore Andreani ha anche informato i consiglieri che non ci sono passi avanti, riguardo ai finanziamenti, con la nuova presidenza della fondazione Carit a guida Luigi Carlini. Si vedrà se ora la giunta ritirerà la delibera del progetto parziale di recupero del Verdi. Sempre in attesa dell'annunciato piano di recupero complessivo.
Corriere dell'Umbria Domenica 11 Settembre 2016

mercoledì 31 agosto 2016

Folking Carsulae 2016

Due giorni, venerdì e sabato, all'insegna del folklore e della tradizione con "Folking Carsulae", raduno di gruppi folkloristici provenienti da tutta Italia, ma anche dall'estero. Sarà una rassegna itinerante all'insegna della musica, del canto e della danza. Le location che faranno da cornice alla manifestazione saranno Temi, Carsulae, Collesecco di Montecastrilli e Torre Orsina. Sarà anche uno scambio tra diverse culture. Oltre al gruppo folkloristico "Diversa-Mente" di Terni, parteciperanno formazioni provenienti dal Lazio, dalle Marche con Macerata, dal Trentino e due ospiti internazionali: il gruppo Dawnswyr Tanat dal Galles e il gruppo Kud Rudar Ugljevic dalla Bosnia Erzegovina.

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Il taglio del nastro della kermesse sarà venerdì alle 15,30 a Carsulae, seguirà alle 21,30 lo spettacolo "Tra folklore e tradizioni" che animerà il borgo di Collesecco. Sabato alle 16 i gruppi sfileranno da piazza Tacito e alle 17,30 in piazza della Repubblica daranno vita ad uno spettacolo unico fatto di colori e tradizioni. La serata si concluderà alle 21,30 con un'esibizione a Torre Orsina.

"Confermo - ha spiegato l'assessore alla cultura Giorgio Armillei, ieri durante la conferenza stampa di presentazione della rassegna - il nostro sostegno all' iniziativa, un appuntamento che si consolida perché premiato dall'apprezzamento del pubblico e il cui merito è da attribuire all'associazione Diversa-Mente, che ha investito tempo, risorse e passione nel realizzarla. Voglio invitare ad una riflessione sull'uso dello spazio di Carsulae, del sito archeologico, dell'intero complesso e del teatro romano restaurato. La possibilità di un suo migliore utilizzo, anche attraverso lo svolgimento in quel contesto degli spettacoli dal vivo, rappresenta uno strumento efficace per ampliare la capacità di suscitare meraviglia propria di quei luoghi, legandola non più soltanto alla bellezza intrinseca del sito archeologico in sé e per su II festival rappresenta l'esempio di un modo virtuoso in cui ci si prende cura dell'identità interpretandola come un elemento dinamico di dialogo, una chiave di lettura da tenere presente anche per altri momenti durante il corso dell'anno."
L'evento è nato con lo scopo di ricordare Carla Borghetti, fondatrice di Diversa-Mente e scomparsa prematuramente nel 2009.
Corriere dell'Umbria Mercoledì 31 Agosto 2016

mercoledì 10 agosto 2016

Derivati, si chieda l`annullamento

"Non si firmi la proposta di transazione con la banca, ma si vada dritti alla causa per chiedere l'annullamento dei contratti per i derivati."
derivati-finanziariLo chiede il gruppo dei 5 Stelle.
"La vicenda, - spiega una nota del gruppo - annosa ma di strettissima attualità, è quella dei derivati stipulati dal Comune di Terni con una primaria banca italiana, derivati che a noi cittadini costano centinaia di migliaia di euro ogni anno di maggiori oneri finanziari. Il Comune, privo di qualsiasi esperienza finanziaria derivata, ha stipulato con una banca tre contratti coi quali ha trasformato due debiti a tasso variabile in debiti a tasso fisso ed uno a tasso fisso in uno a tasso variabile. Ora, da anni ormai la giurisprudenza annulla questi contratti quando, stipulati fra un operatore qualificato (la banca) ed uno non qualificato (i Comuni o le Regioni), e quindi in condizioni di incapacità di valutare pienamente i rischi ed i costi insiti nelle clausole, si dimostrino compiuti in danno dell'interesse collettivo."
Da qui la critica alla giunta Di Girolamo per non aver fatto
"una bella causa civile per annullamento integrale dei derivati malaccortamente sottoscritti, che consentirebbe di evitare ai cittadini extracosti finanziari per centinaia di migliaia di euro all'anno per i prossimi 15 o 20 anni, ma una ben più misera transazione bonaria, che non solo non cancella un euro di tali futuri oneri finanziari (i cosiddetti differenziali), ma che addirittura richiederà un esborso immediato di 1,2 milioni. Con la transazione, inoltre, il Comune rinuncia ad ogni futura azione di annullamento: praticamente paghiamo per perdere."
Corriere dell'Umbria Mercoledì 10 Agosto 2016

lunedì 8 agosto 2016

L'osservatorio cade a pezzi, niente festa d’estate

osservatorio-s-erasmo2Tra le tante tradizioni ternane che si possono contare, ce n'è forse una in assoluto più piacevole delle altre: nella notte di San Lorenzo, ormai da generazioni intere, tantissime famiglie e giovani si spostano dalla città e dalle zone limitrofe per dirigersi a Sant'Erasmo. Qui - tra coperte di lana, tende e barbecue si passa la notte ad osservare le stelle cadenti con i telescopi dell'Associazione ternani astrofili "Massimo Beltrame", che per l'occasione tengono aperto al pubblico anche l'osservatorio astronomico da loro tenuto m gestione. Una tradizione destinata però ad interrompersi:
"L'osservatorio di Sant'Erasmo è chiuso al pubblico perché dallo scorso aprile è scaduto il contratto e l'amministrazione comunale non l'ha ancora rinnovato - spiega un amareggiato Tonino Scacciafratte, presidente dell'associazione - siamo dunque costretti a dover spostare ai Prati di Stroncone il nostro appuntamento annuale."
L'osservatorio, che sorge a pochi passi da Terni e la cui attività principale è quella di catturare immagini provenienti dal profondo universo, nasceva circa quaranta anni fa da un gruppo di studiosi e volontari. All'epoca era uno dei migliori del centro Italia, eppure adesso il suo destino è incerto.
"Come associazione abbiamo mandato avanti questo osservatorio per dieci anni con le nostre forze, puntando solo sul volontariato-prosegue il presidente Tonino Scacciafratte - l'amministrazione comunale non ci ha mai aiutato. Ormai sei anni e dieci lettere fa, abbiamo richiesto l'abbattimento degli alberi che circondano l'osservatorio e che hanno inglobato l'intera struttura."
Richiesta, tuttavia, mai presa in considerazione:
"Anche la strada per arrivare fino in cima è completamente dissestata e pericolante. Rimane un osservatorio vecchio, che tra poco verrà dismesso perché la strumentazione non è più adatta per la ricerca."
Se per il momento l'osservatorio di Sant'Erasmo rimane chiuso, altrettanto non si può dire per l'osservatorio privato di Santa Lucia (Stroncone), diventato la sede ufficiale del gruppo astrofili:
"Siamo molto affezionati al vecchio osservatorio, ma per rimetterlo in funzione servirebbe buttare via tutto e ricomprare la strumentazione - aggiunge il presidente dell'associazione - per questo motivo ci siamo trasferiti a Santa Lucia dove il nostro team ha scoperto 180 asteroidi. Di questi, 90 sono stati catalogati in via definitiva e a 40 sono stati dati nomi dei più illustri personaggi ternani"

Nei meandri del cielo tornano dunque in vita persone come Libero Liberati, Orneore Metelli, Gianfranco Ciaurro ed Alessandro Casagrande.

Camilla Orsini
Il Messaggero Lunedì 8 Agosto 2016

venerdì 5 agosto 2016

Tk-Ast: oggi il confronto al ministero dello sviluppo

"Dopo tante chiacchiere è il momento di fare chiarezza sui nodi che sono ancora irrisolti."
thyssenkrupppClaudio Cipolla, segretario della Fiom ternana, è convinto che il summit odierno al ministero dello Sviluppo Economico non sarà una semplice passerella, ma un modo per
"verificare in modo puntuale l'attuazione dell'accordo all'Ast del 3 dicembre del 2014, capire se le ristrutturazioni sono davvero fmite e valutare le prospettive di sviluppo del sito ternano."
"Nell'incontro di oggi a Roma scandisce il leader della Firn, Riccardo Marcelli - l'azienda, oltre a confermare il piano di investimenti che riguarda principalmente linea 6, Tubifìcio e parco rottami e il mantenimento di tutte le produzioni, dovrà indicarci quale strada intende percorerrere per quella che la Fim definisce l'evoluzione di Ast. Alcuni segnali in questi primi mesi del nuovo management sono arrivati: mi riferisco alla qualità, alla logistica e al miglioramento continuo. Servirebbe entrare un po' più nel merito delle questioni per capire - osserva Marcelli - se ci siano o meno le condizioni per un nuovo piano industriale. Naturalmente tutto ciò avrebbe maggior senso se il bilancio non dovesse più chiudersi in negativo."
Nicola Pasini, segretario della Uilm, non si sbilancia.
"Se verranno risposte soddisfacenti su ex controllate e livelli produttivi, allora tutto ok. Altrimenti prenderme le nostre contromisure. L'ultima volta che ci siamo visti al Mise si era deciso di avviare degli incontri di approfondimento sulle ex controllate. Purtroppo - continua Pasini - dalle parole non si è mai passati ai fatti e oggi mi auguro che ci sia chiarezza su questi temi, una volta per tutte. In particolare si stanno addensando delle forti preoccupazioni su Sdf. Il confronto di oggi non potrà dimenticare questo punto."
Al Mise stamattina, alle 10 e 30, sarà la prima volta per Massimiliano Burelli come amministratore delegato dell'Ast.
"E proprio da lui - prosegue il leader dei metalmeccanici della Uil - vorrei sapere che cosa intende per acciaieria sartoriale. Si parla di un modello produttiva su misura, ma intanto resta l'incertezza sui volumi mentre lo stesso Burelli avverte che il milione di tonnellate di produzione non è più un tabù."
Di carne al fuoco, insomma, ce ne è molta. Stamattina al Mise ci saranno anche il presidente della Regione Catiuscia Marina, il vicepresidente Fabio Paparelli e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. Assicurata anche la presenza dei rappresentanti sindacali nazionali e locali di categoria di Firn, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl. Per quanto riguarda il governo con ogni probabilità si presenteranno all'incontro il viceministro Teresa Bellanova e Giampiero Castano, coordinatore della task force per le imprese in crisi.
Corriere dell'Umbria Venerdì 5 Agosto 2016

venerdì 29 luglio 2016

Cospea, riparte il cantiere

"Entro la fine del prossimo anno verrà inaugurato il nuovo polo commerciale Emmegi, che cambierà definitivamente il volto del quartiere Cospea, con la creazione di una piazza e di un collegamento pedonale con l'altro ipermercato, nato nel lontano 1992."
È questo l'impegno preso dell'imprenditore Giunio Marcangeli che ha riaperto il maxi cantiere dopo una lunga sospensione e dopo aver acquistato l'area dal Comune per quasi nove milioni di euro. Un progetto importante, con la nascita di un complesso commerciale da quasi 15 mila metri quadrati, disposti su due piani ed interamente dedicata al settore "no food".
La nuova struttura sarà composta da una parte a livello di via Alfonsine di oltre dieci mila metri quadrati e che saranno interamente utilizzati da Pac 2000 (la cooperativa di dettaglianti, aderente al consorzio nazionale Conad, che opera in Umbria, Lazio, Campania e Calabria).
Poi ci sarà altro piano che corrisponde come livello a via Montefiorino di circa 4.500 metri quadrati che sarà a disposizione del mercato. Fiore all'occhiello la creazione di una piazza e decine di parcheggi che saranno pubblici e gratuiti.
A seguire il progetto passo dopo passo saranno l'architetto e progettista Alessandra Rossi e il geometra Alessandro Censi.
Per Giunio Marcangeli una vera e propria liberazione, dopo anni di false partenze e di intoppi anche legali.
A fronte di un investimento di milioni di euro. Soddisfatto perché c'è chi ha creduto al progetto, malgrado passassero inutilmente gli anni dal momento dell'acquisto del terreno e dall'arrivo di tutti i permessi (2012) :

"Ora sono davvero contento grazie anche alla condotta di Pac 2000 - dice Marcangeli – “che ha confermato il rapporto con noi e alla fiducia che ci hanno dato le banche coinvolte in un affare finale di 26 milioni euro complessivi".

Poi c'è la parte più complicata. Quella del collegamento pedonale tra un polo e l'altro tramite l'innalzamento dell'asse stradale ed il collegamento sia veicolare che pedonale delle aree di parcheggio collocate al piano interrato. Il punto sicuramente più delicato del progetto perché osteggiato sulla carta da un gruppo di cittadini:

"Abbiamo cercato di progettare la soluzione migliore per tutti - dice ancora Marcangeli - e abbiamo già trovato la risposta positiva di tantissimi cittadini, ma è chiaro che non potremo farci condizionare da una minoranza, anche se siamo sempre disponibili al dialogo".

Il Messaggero Venerdì 29 Luglio 2016

Nove punti per rilanciare la città

Precedenza alla discussione sul regolamento sui rifiuti e dunque il voto del consiglio comunale sul Dup slitta a dopo la pausa estiva. Questa la decisione emersa dalle ultime riunioni andate in scena ieri a Palazzo Spada, tra commissioni, vertici di capigruppo e consiglio comunale. Ma intanto emergono particolari proprio sul Documento unico di programmazione economica che l'esecutivo del sindaco Leopoldo Di Girolamo ha sottoscritto mercoledì mattina. Si tratta dell'atto, formato da 351 pagine, che in sostanza definisce le priorità economiche di spesa per l'amministrazione comunale ternana. Un quadro che già la giunta aveva analizzato in precedenza, in sede di bilancio consuntivo per il 2015, e che ricalca a grandi linee l'impostazione già assegnata ai vari dipartimenti di palazzo Spada. La novità riguarda l'individuazione di 9 aree tematiche su cui il sindaco Di Girolamo intende focalizzare l'attenzione della sua azione amministrativa. Nel documento si legge che

"la portata politico e amministrativa del Dup è sottolineata da 9 focus che l'organo di vertice politico, al termine di un percorso di confronto con il suo esecutivo e con la maggioranza consiliare, ha voluto mettere a punto."
I 9 punti su cui l'amministrazione punterà per le spese da qui al prossimo futuro sono: la riqualificazione della spesa e dei servizi, la collaborazione e la trasparenza, strumenti a servizio della ripresa, la capacità di reperire risorse, la qualità e la sicurezza urbana, la citta attrattiva e sostenibile, il ruolo territoriale della città, il polo universitario, il welfare cittadino. Attraverso questi focus dunque il governo della città vuole rilanciare la propria azione.
"Si tratta di 9 elementi tematici - scrivono i tecnici comunali - che contengono le priorità dell'amministrazione comunale quanto meno dal 2016, e ne rilancia no la centralità nel 2017. Sono propri di questa amministrazione la riorganizzazione della spesa e dei servizi, per motivi di bilancio, ma anche per le mutate esigenze della atta e la condivisione, e ancor prima la co-progettazione, con i cittadini interessati alla riorganizzazione in corso. Poi lo sforzo di valorizzare il ruolo di Terni come punto di riferimento territoriale e nelle sue relazioni con le città dell'Italia centrale. Puntiamo sulla figura di un'amministrazione comunale che supporta, pur tra le tante difficoltà di bilancio, i segnali di ripresa che arrivano dalla città, attivandosi per reperire risorse regionali ed europee. Attenzione anche alla capacità di rilanciare temi che sono propri del governo della città e che finora sembravano più relegati al dibattito cittadino: dalle questioni ambientali, alla cura della città, a un nuovo modello per lo smaltimento dei rifiuti, al ruolo delle grandi aziende e delle multinazionali nelle dinamiche per la rigenerazione urbana."
A questo punto dunque il documento dovrà passare al voto del consiglio dopo la pausa estiva mentre a novembre si aprirà la partita dell'assestamento di bilancio.
Corriere dell'Umbria Venerdì 29 Luglio 2016

mercoledì 27 luglio 2016

Mercato coperto la grande fuga degli operatori

"D'estate è un forno, d'inverno si gela ha le sbarre bloccate: solo metà dei box aperti il vento ha fatto cadere una lamiera del tetto"

Sono le 12 di un lunedì mattina come tanti altri ma, mentre fuori dal mercato comune di Temi la città è già sveglia ed operativa, al suo interno regna invece il silenzio: le serrande della maggior parte dei box sono abbassate, chiuse da tempo e non soltanto per le ferie estive, e ad accogliere i potenziali clienti ci sono soltanto le facce sconsolate ed annoiate dei pochi esercenti rimasti,
"La settimana scorsa un signore si è sentito male proprio qui dentro - raccontano i titolari dei box - hanno chiamato l'ambulanza ma, una volta arrivati, nessuno gli apriva la sbarra del parcheggio. I ragazzi che guidavano l'ambulanza, per entrare, hanno dovuto sfondare la sbarra."
E continuano poi, con il tono grave:
"Abbiamo veramente toccato il fondo: qui dentro è come il terzo mondo."
Gran parte del malumore degli esercenti è rappresentato fisicamente dal grande piazzale vuoto antistante il mercato, che avrebbe dovuto ospitare un parcheggio di superficie ma che invece - per un mancato accordo tra il Comune di Terni e il privato, la Parcheggi Italia - si è risolto in un danno per i clienti.
"Questo pezzo di terra non si sa di chi sia: hanno messo le sbarre e non entra più nessuno - spiega il custode del mercato - è un controsenso, perché un mercato del genere che non ha un parcheggio non serve a niente."
E aggiungono i titolari della Bottega Manni, box di salumi e formaggi:
"Chi viene qua anche solo per fermarsi 10 minuti e prendere un pezzo di pane deve comunque fare il ticket al Centrai Parking. Noi abbiamo comprato dei biglietti per rimborsare i nostri clienti, ma ci hanno detto chiaramente che per loro è troppo scomodo e non è più conveniente venire a fare spesa qua. Abbiamo perso tantissima clientela, e per questo motivo molti esercenti sono stati costretti a chiudere la propria bottega."
In circa cinque anni di vita, il mercato comune ha visto chiudere almeno due box l'anno:
"All'inizio c'erano 25 box aperti ma adesso 10 di questi sono vuoti - prosegue il custode del mercato - gli operatori da quando sono venuti qua hanno diminuito il loro lavoro di circa il 70%. Forse questa struttura a Terni non serve più, sennò non si spiega il perché di questo abbandono."
Insieme al problema annoso del parcheggio, gli esercenti del mercato comune di Temi lamentano condizioni di lavoro insopportabili:
"D'estate alle 14 di pomeriggio qui dentro è un forno , e quando piove si forma il lago di Piediluco - accusano i commercianti - questo perché la fogna adiacente al mercato è rotta e non fa defluire bene l'acqua. Ci sentiamo abbandonati dal Comune."
D'inverno la situazione non è migliore, perché
"le porte del mercato sono come una gabbia di piccioni, d'acciaio con tanti piccoli buchi e si muore di freddo"
, commentano gli esercenti.
"a causa del vento, poi, ormai più di un anno fa si è staccato un pezzo di tettoia. Eppure da noi ci dovrebbe essere la fila: abbiamo tantissima frutta, verdura e carne a km zero, tutti prodotti di qualità e frutto del nostro impegno che non vengono valorizzati come dovrebbe."
Ma da palazzo Spada arriva una versione più positiva:
"La crisi e i problemi ci sono, è innegabile - conclude l'assessore delegata Daniela Tedeschi ma stiamo cercando di fronteggiare le difficoltà con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Entro questa settimana verrà pubblicato sul bollettino ufficiale della regione Umbria un bando per assegnare i box vuoti, che rimarrà aperto per 60 giorni. Ci auspichiamo un buon risultato."
Il Messaggero Mercoledì 27 Luglio 2016

Si apre uno spiraglio per il Briccialdi

Trovare un accordo ponte per l'utilizzo dei locali tramite una determina dirigenziale e poi pensare all' accordo ponte per i capitoli personale e per il rientro economico. Sono questi gli obiettivi fissati dal tavolo tecnico convocato per domani tra il Comune di Temi e l'istituto musicale Briccialdi, per fare il punto della situazione dopo la rottura dei giorni scorsi, anche in vista della ripresa delle lezioni e degli esami in programma a settembre. E cosi, dopo che nei giorni scorsi una riunione tra la maggioranza comunale e la giunta del sindaco Leopoldo Di Girolamo aveva prospettato quali potrebbero essere le soluzioni più a portata di mano per sciogliere il nodo, ecco che al vertice di domani si dovrà compiere un passo in avanti in questa direzione. Al tavolo saranno presenti i rappresentanti dell'amministrazione e dell'assessorato alla cultura di Giorgio Armillei e quelli dell'istituto.
Sono diversi i punti da chiarire, dopo che la settimana scorsa la giunta non aveva trovato l'accordo per prolungare l'intesa che lega il Comune con il Briccialdi in quanto a finanziamenti e alle cinque unità di personale che al momento l'amministrazione "gira" al Briccialdi tramite il sistema del "comando".
E proprio il ritiro della delibera da parte del sindaco aveva portato poi alla decisione del presidente dell'ente Vincenzo Bisconti di chiudere le porte del conservatorio.
Una decisione forte , che pare abbia fatto storcere il naso a più di qualche esponente del Partito democratico preoccupato, evidentemente, dei contraccolpi che una decisione del genere poteva comportare.
Il piano che i tecnici comunali metteranno sul tavolo riguarda diversi aspetti.
Intanto l'amministrazione sta studiando una determina dirigenziale per garantire la continuità di uso dei locali, con l'obiettivo poi di arrivare ad un protocollo ponte che preveda anche un inquadramento definitivo del personale amministrativo.
In più c'è da definire anche la questione economica, in particolare per quella parte di credito che il Comune vanta nei confronti del Briccialdi, stesso proprio in base alla convenzione fin qui stipulata. Su questo fronte l'obiettivo è la definizione di un piano di rientro e di un piano economico per il prossimo futuro da stilare proprio da parte dell'ente musicale. Domani, pertanto, dall'incontro potrebbe arrivare una fumata bianca.

Corriere dell'Umbria Mercoledì 27 Luglio 2016

domenica 10 luglio 2016

Task force e multe per l`emergenza rifiuti

I vertici Asm, Carlo Ottone e Stefano Tirinzi, sono stati convocati ieri mattina a Palazzo Spada dall'assessore all'Igiene Pubblica Stefano Bucari, e dall'assessore all'Ambiente Emilio Giacchetti. Alla base dell'incontro le due giornate di sciopero del personale addetto alla raccolta dei rifiuti, che si terranno lunedì e martedì. Si preannunciano, quindi, giornate difficili sul fronte rifiuti e soprattutto, visto il caldo di questi giorni, l'accumulo di prodotti maleodoranti per le strade non potrà fare altro che acuire il disagio.
"Vogliamo però - dichiarano gli assessori Giacchetti e Bucari - superate queste due giornate di sciopero ci sia una inversione significativa nel servizio di raccolta dei rifiuti, con la necessità di meglio coniugare la raccolta differenziata, che ha preso il via il mese scorso, con i metodi più tradizionali, come quelli delle isole ecologiche."
All'incontro è stato deciso il varo di una task force, che avrà il compito di monitorare affinché il servizio di raccolta dei rifiuti sia sempre più efficiente, per questo verrà predisposto un gruppo operativo con il coordinamento del Comune, la presenza di Asm e di tutte le direzioni comunali coinvolte.
"La task force fanno sapere da Palazzo Spada - sarà il punto di riferimento per gli interventi che riguarderanno la raccolta dei rifiuti, il verde pubblico, il decoro urbano e i controlli."
È stato, inoltre, deciso di raddoppiare le squadre che già si occupano dello svuotamento e della pulizia delle isole ecologiche. Il Comune interverrà sanzionando chi non effettuerà la corretta procedura di raccolta differenziata: attività di presidio che sarà affidata ai vigili urbani. Verrà, inoltre, potenziata la campagna informativa con l'attivazione di informazioni point e prossimamente, verrà anche affrontato il tema dello spazzamento delle strade cittadine.
Nuovo Corriere Nazionale Domenica 10 Luglio 2016

Non svendere le farmacie comunali. Verso un Referendum?

"No alla svendita delle farmacie comunali"
, è il grido lanciato dai sindacati di categoria in merito alle ipotesi di "smebramento" di Asfm.
"Alla luce di quanto va emergendo nel dibattito politico in seno alle forze di maggioranza del Comune, che sembrerebbero indirizzate alla vendita delle farmacie comunali per coprire le responsabilità dei buchi del bilancio comunale - sostiene il fronte sindacale -, le organizzazioni di categoria, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil riaffermano che la svendita delle farmacie comunali è in netta controtendenza rispetto alla valorizzazione che stanno realizzando in Umbria i Comuni di Perugia, Foligno, Spoleto e gli altri Comuni proprietari di farmacie pubbliche; ribadiscono che la svendita delle farmacie comunali è un atto incomprensibile che aggrava la situazione di crisi della sanità locale; esprimono con forza la contrarietà dei lavoratori verso la dismissione delle farmacie, che costituisce una scelta illegittima ed inopportuna, pericolosa per i lavoratori ed i cittadini, ingiusta e dannosa per le stesse casse del Comune."
I sindacati concludono

"confermando la volontà, già espressa dall'assemblea dei lavoratori, di indire un referendum cittadino da tenersi nei termini di legge, per opporsi alla svendita delle farmacie pubbliche."

La Nazione Domenica 10 Luglio 2016

venerdì 3 giugno 2016

Commercio, è crisi nera Meno negozi in centro Chiude anche Beltrame

"L'attuale modo di intendere il commercio non mi rappresenta più, cosi ho deciso di chiudere definitivamente il negozio".

C'è amarezza nelle parole di Maria Rita Beltrame, titolare dell'omonima gioielleria in corso Tacito. Ha deciso di abbassare per sempre la saracinesca della sua attività dopo anni di serio e intenso lavoro. Un nuovo duro colpo al commercio temano che, dunque, perde un altro importante pezzo di storia. Già, perché, di fatto, la gioielleria Beltrame di corso Tacito è uno dei negozi storici di Temi, esistente sin dal 1914, da quando il papa di Maria Rita, Guido, fondò l'impresa orafa in via Garibaldi. Dal 21 giugno la gioielleria Beltrame di corso Tacito non esisterà più. Maria Rita Beltrame rimarca il concetto:

"Oggi sottolinea - non è più come una volta, io personalmente finisco "con gloria", nel senso che non chiudo per la crisi o per fallimento, questo per esse re chiari, ma - rimarca - il clima di questi ultimi anni nel settore non mi soddisfa più, ora c'è troppa superficialità. Basta così. Anche i miei figli, in questa mia decisione, mi sostengono, del resto hanno scelto di fare altri mestieri".
Segno dei tempi, certificato da come, proprio corso Tacito, abbia cambiato volto nel giro di pochissimo tempo: i negozi di moda e accessori vari hanno lasciato il campo a nuove forme di attività come quelle, ad esempio, legate alla ristorazione "da strada", la cosiddetta "finger food" ormai tanto di moda che va dalle palatine fritte da asporto alla classica pizza al taglio. Un dinamismo naturale, replicano "gli addetti ai lavori", istituzioni e associazioni di categoria, un centro in linea con le attuali esigenze. Vietato insomma parlare di "desertificazione", nuovi bazar, desolazione. Lo ha detto più volte anche Confcommercio. É il caso dei Centri commerciali naturali, un nuovo modo di intendere il commercio supportato an che da recenti bandi regionali per erogare fondi a chi aderisce:

"Fatti e non parole - spiega Francesco Shu di Confcommercio. Il Centro commerciale naturale è ormai realtà, in grado di convogliare idee, risorse e opportunità. Nessun commerciante deve più sentirsi solo nella sua "battaglia" quotidiana e questo è dimostrato dai fatti che ci stanno dando ragione. I progetti elaborati dal consorzio "Temi in Centro" vanno infatti dall'estensione della rete wi-fi all'intera area perimetrata del centro, fino all'installazione di sistemi di videosorveglianza nei negozi".

Un commercio, in sostanza, tra luci e ombre. A parlare sono i dati relativi alla chiusure e alle nuove aperture: secondo Unioncamere, nel primo trimestre del 2016, il sistema imprenditoriale umbro ha subito un'ulteriore contrazione numerica rispettivamente di 302 unità rispetto al 4° trimestre 2015 e di 69 unità nei confronti dello stesso trimestre del 2015. Le vendite effettuate nei primi tre mesi dell'anno hanno fatto registrare un calo del 6% rispetto al trimestre precedente. A Temi, dal 2008 al 2015, fonte Confcommercio, è sparito un negozio su dieci in centro. Creare eventi che valorizzino la città e smuovano il turismo, dunque, e il recente "Temi Roadside" è stato un esempio: in tanti hanno affollato le vie del centro per assistere alle esibizioni di oltre duecento artisti di strada. Eppure, a detta di qualche commerciante, perfino questi eventi non creano "movimento economico", la gente, dicono, si distrae e non pensa a comprare. Sarà. Probabilmente, però, anche i soldi in tasca sono sempre di meno.

Corriere dell'Umbria Venerdì 3 Giugno 2016

venerdì 27 maggio 2016

Terni Roadside 2016

Toma domani la manifestazione promossa dall'assessorato al commercio e diretta da Ivan Tanteri: 24 le postazioni allestite

È arrivata alla terza edizione il festival degli artisti di strada Terni Roadside. L'evento, promosso dall'assessorato al commercio del Comune di Terni e organizzato dall'associazione temporanea di imprese Rete Cultura Terni, con la collaborazione del Consorzio Centro, si propone di attirare i cittadini da tutta la regione, organizzando, nel centro storico, spettacoli animati da oltre 200 artisti di vario genere: mimi, giocolieri, danzatori e musicisti.
Anche quest'anno il Teatro Immagini coordinerà gli artisti che creeranno le "Isole dell'arte" - 24 postazioni che formeranno il grande "Arcipelago di Terni Roadside", come lo definisce il direttore artistico, Ivan Tanteri. Sarà dunque un occasione per i cittadini di trascorrere una serata mondana, ma anche un modo per conoscere arti di cui già si parla ampiamente, come danza e musica, e di arte meno nota, ossia quella degli artisti di strada. L'iniziativa è inserita nel bando per gli eventi di marketing a sostegno del centro di cui fanno parte anche Terni On, Eventi Natalizi e Capodanno. L'assessore Daniela Tedeschi, durante la conferenza stampa convocata ieri per presentare l'iniziativa, dopo una breve introduzione ha difeso strenuamente, non solo questo evento, ma anche altre attività che si svolgono ormai ogni anno a Terni. Una risposta alle polemiche sollevate nei giorni scorsi per la mancanza di Terni tra i grandi festival della Regione presentati nei giorni scorsi a Roma.

" Dire che Terni non ha un suo festival mi sembra non corrisponda alla realtà - afferma convinta l'assessore Io credo che come città noi dobbiamo innanzitutto imparare ad avere la consapevolezza di quello che abbiamo.
Vi faccio notare - continua Tedeschi - che negli ultimi anni la nostra città, aldilà delle attività culturali delle varie associazioni, a cui va il merito di un'ampia offerta culturale, per quanto riguarda gli eventi in piazza, siamo nel centro Italia la città che ne ha di più, in particolare abbiamo Terni On.
Io credo che Terni On - dice - sia ad oggi il festival della nostra città."
Infine:

"Ogni soggetto vuole proporre la sua iniziativa, il suo progetto - credo tuttavia che sarebbe più proficuo soprattutto da parte della classe dirigente concentrare l'attenzione e gli sforzi su quegli eventi che già esistono."

Nuovo Corriere Nazionale Venerdì 27 Maggio 2016

Il Centro staminali di Terni chiude prima di aprire?

II Cnr revoca a sorpresa il finanziamento di 11 milioni di euro. Rischia di saltare il centro di ricerca sulle cellule staminali di Temi e a questo punto probabilmente si ritroverà senza "inquilini" il complesso dell'ex Milizia ristrutturato dall'Ater e dalla Regione, 7 milioni di spesa, proprio per fame laboratori di ricerca. Un vero e proprio terremoto che ha fatto deragliare un treno che, dopo anni d'incertezze, sembrava avesse finalmente ricominciato a marciare sul binario giusto. All'origine, da quello che si sa, c'è un articolo del Sole 24 Ore di qualche giorno fa firmato dal filosofo della scienza Gilberto Corbellini. In questo si analizzavano i finanziamenti a pioggia di cui, senza bandi, ha goduto la scienza italiana negli ultimi decenni, con risultati - dice lui - molto discutibili. Ma è un passaggio specifico che si è rivelato un vero e proprio siluro per Temi:
"Tra gli ultimi atti del presidente uscente del Cnr, - scrive Corbellini - c'è la firma di una convenzione con la Fondazione Cellule Staminali di Temi, per trasferirgli senza alcun bando oltre 11 milioni di euro dal Miur. Convenzione finalizzata alla realizzazione di un progetto dal titolo molto generico sulle staminali cerebrali, nel quale la direzione generale del Miur ha un interesse (che non è spiegato) e di cui il Cnr curerà tutte le parti amministrative. Fallito il tentativo di assegnare loro topdown (dal Parlamento all'unico possibile beneficiario), 3 milioni di euro con un emendamento ad hoc alla legge di stabilità per una sperimentazione clinica sulla Sla, compare l'accordo che da i soldi direttamente dal governo alla Fondazione Cellule Staminali di Temi. Chapeau!."
Quest'articolo è giunto sul tavolo del nuovo consiglio d'amministrazione del Cnr, presieduto da Massimo Inguscio, che ha seduta stante annullato proprio la convenzione tra Cnr e fondazione Cellule staminali di Temi, presieduta da un altro ex presidente del Cnr, Enrico Garaci, attraverso la quale sarebbero dovuti arrivare a Temi gli 11 milioni di euro. Che, salvo sorprese e ripensamenti, non arriveranno più. Conferma tutto il direttore scientifico del Centro di ricerca sulle cellule staminali cerebrali di Temi (Ibr) Angelo Vescovi:
"Se le cose stanno davvero così posso dire con amarezza che oggi la storia dell'Ibr termina qua. Mi è costato mesi e mesi di lavoro scrivere oltre cento pagine di progetti in ottimo inglese. Non si può più andare avanti cosi."
A questo punto c'è incertezza sulla prosecuzione della sperimentazione in ospedale dell'impianto di cellule staminali cerebrali nel midollo di pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica. La prima fase della sperimentazione, che serviva a testare la non nocività della cura, è terminata e ora si stava per passare alla seconda fase: quella volta a testare l'eventuale miglioramento del paziente. A questo punto probabilmente resterà l'ennesima "cattedrale" vuota il complesso dell'ex Milizia, adiacente all'ospedale, destinato dagli inizi del 2000 a sede del Centro di ricerca, perfettamente agibile da fine 2013 e per il quale Ater e Regione hanno speso 7 milioni di euro. Secondo convenzione con la Fondazione Staminali, l'azienda ospedaliera di Terni avrebbe dovuto versare nelle casse dell'Ater un canone di 300.000 euro l'anno; garante il Comune di Terni. Mai versati. L'Ater avanza oltre 700.000 euro di crediti verso il Santa Maria. É in corso da mesi una mediazione per trovare la quadra. Fino a ieri pomeriggio si stava ragionando di abbassamento del canone o di transazione sullo scaduto. Tutti ormai erano sicuri che a breve quel palazzo bianco avrebbe ospitato i primi ricercatori e le prime provette, pagati proprio col finanziamento Cnr. L'annullamento del finanziamento di 11 milioni fa tornare tutto in alto mare. Il presidente della Fondazione Staminali Enrico Garaci dice sia furioso.
di Giuseppe Magroni
Corriere dell'Umbria Venerdì 27 Maggio 2016

martedì 24 maggio 2016

Galleto: La Erg punta le carte sul green

Dopo cinque mesi dall'acquisizione della centrale di Galleto la Erg fa il punto della politica industriale e assicura che il futuro sarà sempre più green. L'occasione per parlare di strategia è stato l'arrivo dei vertici della società a Temi con visita all'impianto idrico e alla cascata delle Marmore. Cosi dopo quasi 70 anni di petrolio e di investimenti nel settore, la società ligure fondata dalla famiglia Garrone e ora in mano a Edoardo, nipote e omonimo del fondatore, si appresta a salutare il mondo del greggio per concentrarsi nelle energie rinnovabili.
"Siamo orgogliosi del nostro passato - ha detto il presidente - ma dobbiamo guardare avanti e ormai siamo un'azienda green, quindi per noi sarà più importante vedere se piove o tira vento più che il prezzo del petrolio."
"Nel 2008 eravamo un'azienda petrolifera con raffinerie e ci muovevamo in un settore ad altissima volatilità - ha spiegato il vicepresidente, il fratello Alessandro - ma da allora il gruppo ha disinvestito 3,3 miliardi di asset petroliferi e ne ha reinvestiti 3,9 sostanzialmente in energie rinnovabili, di cui 3 sono stati riservati all' Italia: di questi, circa un miliardo è imito nella zona di Temi dove ha acquisito un complesso sistema di 16 centrali idroelettriche da E.On."
Assodato che ormai la mission di Erg si sposta, l'amministratore delegato Luca Bettonte ha annunciato che
"se nell’ ambito di un percorso di valorizzazione ci fosse la possibilità di uscirne dalla joint venture con Total non scarteremmo quest'opzione, perché abbiamo fatto una scelta green e dobbiamo essere coerenti con essa."
Quindi nei pensieri del managment l'obiettivo è di uscire dal settore petrolifero ma a quanto ammesso non ci sono trattative in corso. Ma i vertici della Erg puntano anche ad avvicinare i consumatori, infatti sempre nel corso della conferenza dopo la visita al la centrale, l'amministratore delegato ha comunicato che la società guarda con interesse al 2018 quando dovrebbe essere abolito il mercato tutelato dell'energia elettrica
"per sbarcare sul business del retail (ossia la fornitura diretta al consumatore) che per noi - ha detto Bettonte - potrebbe essere una grande opportunità, pur non avendo al momento un rapporto diretto con il cliente: ma questo potrebbe non essere uno svantaggio, perché dovendo partire da zero non saremmo appesantiti da strutture distributive. Quello che d interessa, però, è che sia un mercato davvero concorrenziale."
A proposito dell'eolico, altro terreno su cui la Erg si sta misurando, i vertici presenti a Galleto hanno lanciato una sorta di appello in merito al tanto atteso decreto del governo che deve regolare con norme chiare e certe l'ammodernamento delle centrali senza il quale si corre un doppio rischio, e cioè la fuga all'estero degli investimenti e non riuscire a centrare gli obiettivi europei. Sulla possibilità di far scendere la quota del gruppo energetico, gli apicali hanno risposto che
"la quota del 63% attraverso cui la holding San Quirico (famiglia Garrone-Mondini, ndr) controlla la Erg non è scolpita nel marmo, ma sicuramente è scolpito che la famiglia ha interesse alla maggioranza, che si può esercitare anche con il 50,1%."

Più chiaro di così!

Corriere dell'Umbria Martedì 24 Maggio 2016

lunedì 23 maggio 2016

Quando Federico II praticava in Valnerina la caccia col falcone

419_0In pianura, posta tra due fiumi. Terni risultava poco difendibile e nel corso dei secoli subì varie distruzioni. La più violenta nel 1174 per volere di Federico Barbarossa, che l'aveva data in feudo al cardinale Ottaviano dei conti Monticelli, il futuro anti-papa di Adriano IV.
Il rifiuto dei ternani di accettare un padrone, scatenava le ire dell'imperatore e la furia delle orde teutoniche, che, condotte da Cristiano di Magonza, rasero al suolo la vecchia Interamna.
Dalle macerie rinasceva caparbiamente la città, che si poneva sotto la protezione della Chiesa, che con papa Innocenzo III andava acquistando dignità e potenza.
Temi fu poi più volte rifugio ospitale di Gregorio IX, che vi fece costruire, come residenza, adiacente la chiesa di San Francesco, il Palazzo papale d'antica memoria.
Ma subito dopo Temi arricchirà il proprio stemma con un'aquila, quella imperiale, nera in campo dorato. Un privilegio concesso al libero comune di Terni, per la fedeltà e la gagliardia dei suoi uomini, come riporta il Lanzi, da Federico II di ritorno dagli Abruzzi, dove aveva fondato la città dell'Aquila.
Temi s'era data allo Svevo seguendo le scelte delle ghibelline Todi e Foligno, sue alleate, e in odio alla prepotente Narni, alleata con Roma, Spoleto e Perugia in una lega guelfa, in appoggio ai comuni lombardi.
La nostra città ospiterà più volte la corte di Federico II, che amava ritirarsi in un luogo ameno come la conca ternana, praticare la caccia col falcone nella selvaggia Valnerina, da cui tenere sotto controllo le vie per Roma e inviare i messi imperiali coi suoi ordini in ogni angolo del Regno.
Vi sostò anche fra l’estate del 1244 e il marzo del '45 quando avrebbe dovuto incontrare a Narni il nuovo pontefice Innocenzo IV.
Il papa invece, temendo un tranello, s'arrestava a Civita Castellana, da cui, protetto dai Templari, raggiungeva Civita Vecchia, per si portarsi a Genova e da qui a fuggire a Lione in Francia.
Riuscì invece ad incontrare nella città di San Giovenale il cardinale Ottone di Porto, per trattare sulle reciproche sfere di influenza in Lombardia.
A Temi ricevette anche il Patriarca di Antiochia, cui affidò l'ultimo tentativo di mediazione col papato.
Nel 1247 vi tenne infine la Curia imperiale con cui concretizzava il progetto di uno Stato nazionale, affermando per la prima volta nella storia il sogno dell'Italia unita.

Sergio Bellezza
Corriere dell'Umbria Lunedì 23 Maggio 2016

venerdì 20 maggio 2016

Piediluco cambia volto un borgo romantico al posto delle barche

Piediluco cambia volto. E lo fa in un modo coraggioso, cancellando dalla festa delle Acque le barche allegoriche e puntando tutto sulle nuove potenzialità nate dopo il suo inserimento nel circuito dei borghi più belli d'Italia. Un cambio epocale voluto sia dalla Pro loco e che dal Comune che hanno deciso di convogliare tutti gli sforzi in un ambizioso progetto che possa convincere i privati ad investire nel territorio e i turisti ad affollare le sponde del lago. Coinvolti anche i quattrocento abitanti che dovranno dare il loro contributo seguendo le prescrizioni richieste dall'associazione nazionale con una maggiore attenzione al decoro di strade e piazze. La prima ad essere rivoluzionata sarà così la Festa delle acque che verrà sdoppiata in due weekend, il primo sarà dedicato all'amore e il secondo allo sport. Il 25 giugno si svolgerà la
"Notte romantica dei borghi d'Italia."
Tutte le coppie potranno festeggiare con una cena a lume di candela in battello e a loro sarà dedicato anche il suggestivo spettacolo delle lanterne volanti. A fare da sfondo alla serata i falò del Solstizio d'estate, che sarà acceso in mezzo al lago dalle frecce infuocate lanciate dagli arcieri della Fitast, insieme a un corteo storico di 140 figuranti in costume medievale che arriveranno da tutta Italia. Si terrà invece nel fine settimana del 2 e 3 luglio la sfilata delle barche storielle, che quest' anno sostituirà quella delle barche allegoriche:
"Sarà un'edizione - ha detto l'assessore Daniela Tedeschi - rinnovata e con un programma ricco di eventi, quella del 25 giugno sarà un' occasione imperdibile per tutti gli innamorati di festeggiare la notte più romantica nella patria di San Valentino e nella cornice incantata del lago, così la Festa delle Acque è anche un modo per promuovere Piediluco come meta turistica, con una nuova sinergia tra istituzioni e privati e che porti finalmente una visibilità nazionale."
Riccardo Rosignoli, presidente della Pro loco di Piediluco ha spiegato le ragioni della decisione di cancellare dal programma Cancellate le Imbarcazioni Allegoriche Weekend Dedicato Agli Innamorati Col Falò Sul Lago le barche allegoriche:
"Siamo orgogliosi - ha detto - di questa nuova veste e abbiamo deciso di non far sfilare le barche allegoriche perché non avevano le forze economiche e di manodopera necessarie per portare avanti entrambi i progetti, abbiamo dovuto fare una rinuncia, ma ci saranno le barche storiche, quindi la tradizione continua e non si interrompe di certo."
Partirà anche una campagna turistica:
"Sono stati ideati speciali pacchetti turistici - conclude Rossignoli ideali per la coppia che intende vivere un fine settimana romantico o di lusso in riva al lago, oppure per la famiglia che voglia trascorrere una vacanza tra natura e storia."
Gli abitanti del borgo hanno già risposto con entusiasmo: "Dopo il riconoscimento dei "borghi più belli d'Italia" continua Rossignoli - è nata una bellissima iniziativa dal titolo "i balconi più belli d'Italia, l'obiettivo è quello di valorizzare ancora di più la bellezza, gli scorsi, gli angoli del paese che per l'occasione saranno trasformati in autentici giardini fioriti".

Poi, tanto sport grazie al Coni regionale Umbria che per l'occasione organizzerà un laboratorio sportivo.

Il Messaggero Venerdì 20 Maggio 2016

giovedì 19 maggio 2016

Diffida della Regione: ora l`inceneritore si deve adeguare

É arrivata anche negli uffici della Provincia di Temi la diffida della Regione, determina dirigente ambiente, che riguarda l'inceneritore di Temi Biomassa Sri, la società ravennate che gestisce e detiene l'impianto a Maratta.
Il tutto dopo che i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Perugia e i tecnici dell'Arpa, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, avevano segnalato alcune incongruenze al termine di una serie di controlli effettuati nelle passate settimane.
Ma Palazzo Bazzani ora, poiché tecnicamente è in dismissione per la riforma degli enti che ha ridimensionato i poteri sul campo, passerà gli atti alla polizia municipale ternana, che formalmente de tiene a questo punto l'incarico delle verifiche. Ma gli agenti della polizia municipale non saranno da soli, visto che le verifiche saranno portate avanti per la maggior parte dai tecnici della Regione, anche con l'aiuto dell'Arpa.
Il documento di diffida è stato così notificato negli uffici di Palazzo Bazzani il 5 maggio scorso.

L'atto proviene direttamente dagli uffici della direzione regionale dell'ambiente di Perugia. Nella diffida in sostanza si impegna la società ad adeguarsi alle prescrizioni indicate dai carabinieri del Noe e dai tecnici dell'Arpa dopo le indagini portate avanti nell'impianto. Indagini che avevano fatto emergere qualche passaggio evidentemente da rivedere. La stessa azienda ora ha possibilità di presentare ricorso contro il provvedimento, ma secondo l'atto dovrà entro 30 giorni fornire una documentazione per mostrare le modalità con cui avrà messo in pratica le indicazioni fomite dai tecnici della Regione, in base a quanto riportato dalle indagini.

L'atto comunque è stato notificato sia all'Arpa che alla Provincia poiché sono queste le istituzioni preposte, secondo l'articolo 197 del codice dell'ambiente, a controllare che la diffida sia eseguita. La polizia municipale entra in gioco visto che Palazzo Bazzani, dopo il riassetto a cui è stato sottoposto negli ultimi mesi per via della riorganizzazione degli enti, non dispone più dei mezzi per portare avanti i controlli nel settore rifiuti.

Corriere dell'Umbria Giovedì 19 Maggio 2016

mercoledì 18 maggio 2016

Imprese, a Terni chiude entro 3 anni il 38 per cento di quelle che aprono

Aumentano le imprese iscritte alla Camera di commercio di Terni, ma peggiora il loro tasso di sopravvivenza, così come il tasso di disoccupazione giovanile, che nel 2015 ha superato il 53%, ben al di sopra di quello regionale e nazionale: sono alcuni delle principali tendenze degli indicatori socio-economici della provincia, rese note nell'ambito della i4esima Giornata dell'economia in un rapporto presentato dal presidente Giuseppe Flamini.
Come detto, peggiora il tasso di sopravvivenza delle imnrpsp ripllq provincia di Terni. Tra le iscritte nel 2012, risulta attivo dopo tré anni il 62% delle imprese, era il 68% nel 2014. La 'mortalità infantile' tra le aziende non mostra significative differenze in relazione alla forma societaria dell'impresa. Tra le imprese classificate, quelle in agricoltura e in trasporti e spedizioni hanno tassi di sopravvivenza superiori a quelle negli altri comparti; rispettivamente, l'85,3% a tre anni dall'iscrizione e l'73,7% circa delle imprese avviate in questi comparti nel 2012 era ancora attivo nel 2015. Le imprese del turismo risultano, invece, quelle meno "resistenti", considerato che alla fine del triennio considerato solo il 59,8% di quelle avviate all'inizio del 2012 risulta ancora in attività. Il Rapporto della Camera di commercio di Terni evidenzia, inoltre, che
"il 2015 si è chiuso con un incremento nel numero delle imprese registrate. Erano 22mila 170 al 31 dicembre 2014, salgono a 22mila 355 dopo dodici mesi. Nonostante la crescita anagrafica, resta elevato il tasso delle imprese sottoposte a procedure concorsuali, che nel giro di un anno sono cresciute del 6,8%."
I dati anagrafici sul lungo periodo disegnano un trend in sofferenza per le imprese artigiane. Diminuisce progressivamente infatti il numero delle iscritte dal 2011 ad oggi. Si passa dalle 5mila 296 del 2011 alle 4mila 973 registrate al 31 dicembre 2015. Sono state 464 le cessazioni non d'ufficio nel 2015, e il tasso di mortalità registrato a Terni raggiunge il 9,28%, a Perugia supera il 7% (7,43%), negativo pertanto anche il tasso di sviluppo imprenditoriale (1,06%) Per quanto riguarda la forma giuridica, nel 2015 il sistema produttivo del Ternano rileva una presenza di società di capitali ancora piuttosto limitata, pari al 22,2% del totale delle imprese registrate, ma in crescita rispetto al passato (quasi di un punto percentuale 21,3% al 31 dicembre 2014). Resta sostanzialmente stabile, rispetto al 2014, la composizione settoriale del tessuto economico locale: prevale il commercio, che assorbe il 28,3% del numero totale delle imprese; ma non sono numericamente troppo lontani gli aggregati in agricoltura (17,5%), costruzioni (14,3%) e servizi alle imprese (11,2%). Rispetto alla natimortalità, maggiori le difficoltà del commercio, che nel 2015 lascia sul campo uno stock di 375 imprese, a fronte di 281 iscrizioni (resta tuttavia il settore più dinamico, con il numero più alto di nuove aperture d'impresa).
Saldi negativi anche per le costruzioni, con 200 chiusure e 145 iscrizioni, e per il comparto agricolo, che registra 154 cessazioni a fronte di 123 iscrizioni. Il Rapporto evidenzia poi che cresce di quasi un punto percentuale il numero delle imprese femminili in provincia. Nel 2015 le imprese femminili registrate a Terni sono oltre il 26,8%, (erano il 26% nel 2014), molto al di sopra del valore osservato in Umbria (25,1%) e in Italia (21,7%). Le imprese giovanili sono il 10%, dato che coincide con quello medio nazionale. In lieve cre scita le imprese a guida straniera (7,8% del totale, erano il 7,5% delle registrate al 31 dicembre 2014), in aumento anche nel resto del Paese dove l'incidenza arriva al 9,2%. Restano le costruzioni il settore dove si concentra l'imprenditoria straniera (17%), seguono il commercio (9,8%) e il turismo (9,7%)

Nuovo Corriere Nazionale
Mercoledì 18 Maggio 2016

domenica 15 maggio 2016

Rifiuti, il Comune strangola le pizzerie e aiuta le banche

Rifiuti, l'oro nero delle casse comunali ternane. La città è al primo posto nella regione per la media della tariffa Tari per le utenze non domestiche: un primato che parla da se. Se infatti andiamo ad analizzare le tariffe applicate dai vari comuni umbri nel 2015, ci accorgiamo di come Terni abbia la media più alta e soprattutto di come siano stati colpiti maggiormente da questa tassazione propietari di ristoranti, pizzerie, pub, bar e osterie che hanno pagato una tariffa di 28,79 euro al metro quadro, un po' troppo al confronto di Perugia e Foligno che hanno avuto una tariffa rispettivamente di 15 e 17,50 euro al metro quadro. Ancor peggio è andata ai propietari di ortofrutta, pizzerie al taglio, pescherie: per loro una tariffazione di ben 37,46 euro al metro quadro contro i 17,91 di Perugia. Federico Pasculli del Movimento cinque stelle attacca:
"Le tariffe non guardano in faccia a nessuno, sono applicate senza vedere chi realmente è stato virtuoso e ha prodotto meno rifiuti indifferenziati.
Non si curano del fatturato - aggiunge - e delle difficoltà di chi cerca eroicamente di non abbassare per sempre le saracinesche.
Queste sono tasse che spesso spingono definitivamente verso la chiusura artigiani, commercianti e ristoratori già colpiti dalla crisi."
Le attività che più subiscono la tassazione, infatti, sono le piccole realtà locali tipiche del centro cittadino e dei mercati, che vengono penalizzate a favore della grande distribuzione.
"Quindi da una parte si spendono soldi per la promozione e il marketing territoriale con iniziative propagandistiche mentre dall'altra si uccidono le piccole attività con tariffe inverosimilmente alte."
Quest'anno, poi, come se non bastasse, le tariffe Tari per utenze non domestiche subiranno un ulteriore incremento del 3,1%, votato nell'ultimo consiglio comunale del 27 aprile.
Per questo il Movimento cinque stelle ha proposto la tariffazione puntuale dei rifiuti, già attuata in altre città della penisola, ovvero una conta dei rifiuti che real mente vengono prodotti da ogni attività; questo porterebbe a grandi risparmi per gli esercenti e per il comune stesso. La proposta era stata già approvata nel 2013 ma ad oggi non è stata ancora applicata. Fu presentata tramite un'iniziativa popolare portata avanti nel 2013 sempre dal Movimento cinque stelle. In tutti questi dati, si può anche vedere come a rimetterci di meno nel comprensorio ternano siano istituti bancari, banche e night club, che hanno una tassazione inferiore rispetto a tutti i comuni umbri: nel 2015 hanno pagato una tariffa di 4,51 euro al metro quadro contro i 10,90 di Perugia i 6,60 di Narni e i 25,27 di Città di Castello, per citarne solo alcuni.
Aiutati che Dio ti aiuta, non si capisce come in questa città i rifiuti rovinano sia salute che portafoglio.

Nuovo Corriere Nazionale di Giulio Marconi
Domenica 15 Maggio 2016

sabato 14 maggio 2016

Oltre cinquemila le persone assistite dalla Caritas diocesana

Oltre cinquemila le persone assistite dalla Caritas. L'ente diocesano e l'associazione San Martino, in questo momento di crisi economica e sociale, segnato da un numero crescente di famiglie che si rivolgono alle strutture caritative per richiedere viveri e aiuti, operano attraverso vari servizi per sostenere persone e famiglie.
Emblematici i numeri dell'attività svolta nel 2015. Le persone che si sono rivolte alla Caritas sono state 5.177; 38.345 pasti; 102.510 pezzi di prodotti alimentari distribuiti contro i 36.000 del 2014 e questo grazie alla realizzazione dell'Emporio della solidarietà in via Vollusiano; 15.064 capi di vestiario distribuiti.
Sono stati poi effettuati 970 colloqui, 60 in più rispetto al 2014; infine 478 persone hanno usufruito del Servizio doccia, 93 in più rispetto al 2014.
Gli interventi principali riguardano il pagamento di utenze, affitti, spese sanitarie e sostegno al reddito, effettuati per il 54% nei confronti di persone non italiane e il 43% verso cittadini italiani.
Al centro Caritas si rivolgono prevalentemente disoccupati in cerca di lavoro (51,34% delle persone), ma anche casalinghe, pensionati, inabili al lavoro e persone che pur risultando occupate hanno problemi consistenti per vivere.
Tra loro anche diversi diplomati e laureati. Sono persone coniugate con figli per il 25%, o sole per il 20%, o che vivono con conoscenti o soggetti estemi alla famiglia per il 6%.

La Nazione Venerdì 13 Maggio 2016