venerdì 27 maggio 2016

Il Centro staminali di Terni chiude prima di aprire?

II Cnr revoca a sorpresa il finanziamento di 11 milioni di euro. Rischia di saltare il centro di ricerca sulle cellule staminali di Temi e a questo punto probabilmente si ritroverà senza "inquilini" il complesso dell'ex Milizia ristrutturato dall'Ater e dalla Regione, 7 milioni di spesa, proprio per fame laboratori di ricerca. Un vero e proprio terremoto che ha fatto deragliare un treno che, dopo anni d'incertezze, sembrava avesse finalmente ricominciato a marciare sul binario giusto. All'origine, da quello che si sa, c'è un articolo del Sole 24 Ore di qualche giorno fa firmato dal filosofo della scienza Gilberto Corbellini. In questo si analizzavano i finanziamenti a pioggia di cui, senza bandi, ha goduto la scienza italiana negli ultimi decenni, con risultati - dice lui - molto discutibili. Ma è un passaggio specifico che si è rivelato un vero e proprio siluro per Temi:
"Tra gli ultimi atti del presidente uscente del Cnr, - scrive Corbellini - c'è la firma di una convenzione con la Fondazione Cellule Staminali di Temi, per trasferirgli senza alcun bando oltre 11 milioni di euro dal Miur. Convenzione finalizzata alla realizzazione di un progetto dal titolo molto generico sulle staminali cerebrali, nel quale la direzione generale del Miur ha un interesse (che non è spiegato) e di cui il Cnr curerà tutte le parti amministrative. Fallito il tentativo di assegnare loro topdown (dal Parlamento all'unico possibile beneficiario), 3 milioni di euro con un emendamento ad hoc alla legge di stabilità per una sperimentazione clinica sulla Sla, compare l'accordo che da i soldi direttamente dal governo alla Fondazione Cellule Staminali di Temi. Chapeau!."
Quest'articolo è giunto sul tavolo del nuovo consiglio d'amministrazione del Cnr, presieduto da Massimo Inguscio, che ha seduta stante annullato proprio la convenzione tra Cnr e fondazione Cellule staminali di Temi, presieduta da un altro ex presidente del Cnr, Enrico Garaci, attraverso la quale sarebbero dovuti arrivare a Temi gli 11 milioni di euro. Che, salvo sorprese e ripensamenti, non arriveranno più. Conferma tutto il direttore scientifico del Centro di ricerca sulle cellule staminali cerebrali di Temi (Ibr) Angelo Vescovi:
"Se le cose stanno davvero così posso dire con amarezza che oggi la storia dell'Ibr termina qua. Mi è costato mesi e mesi di lavoro scrivere oltre cento pagine di progetti in ottimo inglese. Non si può più andare avanti cosi."
A questo punto c'è incertezza sulla prosecuzione della sperimentazione in ospedale dell'impianto di cellule staminali cerebrali nel midollo di pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica. La prima fase della sperimentazione, che serviva a testare la non nocività della cura, è terminata e ora si stava per passare alla seconda fase: quella volta a testare l'eventuale miglioramento del paziente. A questo punto probabilmente resterà l'ennesima "cattedrale" vuota il complesso dell'ex Milizia, adiacente all'ospedale, destinato dagli inizi del 2000 a sede del Centro di ricerca, perfettamente agibile da fine 2013 e per il quale Ater e Regione hanno speso 7 milioni di euro. Secondo convenzione con la Fondazione Staminali, l'azienda ospedaliera di Terni avrebbe dovuto versare nelle casse dell'Ater un canone di 300.000 euro l'anno; garante il Comune di Terni. Mai versati. L'Ater avanza oltre 700.000 euro di crediti verso il Santa Maria. É in corso da mesi una mediazione per trovare la quadra. Fino a ieri pomeriggio si stava ragionando di abbassamento del canone o di transazione sullo scaduto. Tutti ormai erano sicuri che a breve quel palazzo bianco avrebbe ospitato i primi ricercatori e le prime provette, pagati proprio col finanziamento Cnr. L'annullamento del finanziamento di 11 milioni fa tornare tutto in alto mare. Il presidente della Fondazione Staminali Enrico Garaci dice sia furioso.
di Giuseppe Magroni
Corriere dell'Umbria Venerdì 27 Maggio 2016

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