domenica 25 gennaio 2009

La Vita di San Valentino protettore degli innamorati. santo dell'amore universale

San Valentino protettore degli innamorati e patrono di Terni

Le notizie sulla vita di San Valentino vescovo di Terni, divenuto protettore degli innamorati dopo il martirio subito dai Romani sono un misto di storia e leggenda.
Tanto per cominciare due distinte fonti agiografiche indicano l'esistenza di due santi con lo stesso nome e destino: il primo, nominato nel Martirologio Romano, San Valentino martire di Roma e il secondo, indicato nel Martirologio Geronimiano come San Valentino martire di Terni.
È tuttavia probabile, per le similitudini delle narrazioni, che entrambe le fonti facessero riferimento ad un unico vescovo, e che l'equivoco sul Vescovo di Roma derivi da una interpretazione errata del Catalogo Liberiano, che indica come dedicata a Valentino la costruzione di una Basilica al secondo miglio della via Flaminia.
Sembra però assodato che il Valentino indicato non fosse il futuro protettore degli innamorati ma un benefattore che aveva contribuito economicamente alla costruzione della basilica.
La storia di San Valentino e il perchè il santo viene indicato quale santo dell'amore universale si fa risalire al rifiuto di sacrificare agli idoli romani, che ne determinò prima l'arresto per ordine del prefetto Placidio e poi la decapitazione.
Venne sepolto al miglio LXIII della via Flaminia dove poi fu poi edificata una basilica.
La Basilica di San Valentino a Terni attuale sorge sulle rovine di quelle precedenti solo intorno al 1606 e dal1618 ospita la salma del Santo.
Il 14 Febbraio viene indicato come data della morte di San Valentino per la prima volta nel Martirologio Geronimiano composto negli ultimi anni del400 ed i primi del 500 d.C.,

Una fonte più ampia riguardo alleopere ed i miracoli di San Valentino è la Passio Sancti Valentini, del V – VI: San Valentino, "Interamnensis episcopus", "civis Interamnis urbis", noto per la santità la carità, l'umiltà, l'apostolato, ed i miracoli che compiva, fu invitato a Roma da un certo Cratone, oratore greco e latino, con la speranza che potesse guarire il figlio Cheremone. Guarito il govane, San Valentino lo convertì al Cristianesimo insieme a tutta la famiglia ed ai greci studiosi di lettere latine Procolo, Efebo, Apollonio e ad Abondio, figlio del prefetto della città;
Imprigionato venne decapitato di notte a Roma su ordine del prefetto Furius Placidus.
Il corpo trasportato a Terni, fu sepolto presso la città, dai discepoli Procolo, Efebo e Apollonio, i quali anch'essi vennero decapitati per ordine del console Leonzio e sepolti da Abondio vicino a San Valentino; in questo luogo sorse poi un grande cimitero cristiano.
Nella Passio Sancti Valentini non si cita l'imperatore sotto il regno del quale San Valentino subì il martirio, e quindi l'anno della sua morte non può essere esattamente identificato.
La data più attendibile è quella del 273 d.C. poiché in tale anno risulta in alcuni documenti prefetto della città Furius Placidus, sotto l'Impero di Aureliano.

Dalla Passione di San Feliciano, vescovo di Forum Flaminii, invece, apprendiamo che San Valentino fu ordinato vescovo di Terni nel 197 dallo stesso San Feliciano per ordine di Papa Vittore e San Giovenale, vescovo di Narni, come avrebbe eretto un oratorio nella sua città, in onore di San Valentino.

San Valentino è Patrono di Terni dal 1643

1 commento:

  1. “Il giorno di San Valentino si commemorano due diversi martiri cristiani di nome Valentino. Ma le usanze collegate con questo giorno . . . derivano probabilmente da un’antica festa romana, i Lupercali, che ricorreva il 15 febbraio. La festa si teneva in onore di Giunone, la dea romana delle donne e del matrimonio, e di Pan, il dio della natura”. — The World Book Encyclopedia (1973), Vol. 20, pag. 204. - Quella che oggi è chiamata festa di San Valentino si può far risalire all’antica Grecia, dov’era fiorente il culto di Pan. Questo dio mitologico della fertilità, metà uomo e metà capro, aveva un carattere irrequieto e imprevedibile che infondeva terrore negli esseri umani. Non a caso la parola “panico” significa letteralmente “di Pan”. Secondo la leggenda Pan badava alle greggi suonando il flauto. Egli però si distraeva facilmente. Aveva avuto molte esperienze amorose con ninfe e dee. Una scultura lo raffigura mentre fa delle avance ad Afrodite, la dea dell’amore. Eros, il dio dell’amore, si libra sopra di loro battendo le ali, proprio come il Cupido che si trova sugli odierni bigliettini di San Valentino. Nell’antica Roma molti adoravano un dio simile di nome Fauno. Anche lui era raffigurato come mezzo uomo e mezzo capro. Il culto di Fauno culminava nei Lupercali, una festa orgiastica che si osservava ogni anno il 15 febbraio. Durante questa festa uomini seminudi correvano intorno a una collina, brandendo fruste di pelle di capro. Le donne che volevano avere figli stavano vicino al percorso di questi corridori. I romani credevano che colpendo una donna con la frusta se ne garantisse la fertilità. - Secondo la Catholic Encyclopedia i Lupercali furono aboliti da papa Gelasio I alla fine del V secolo E.V. Oggi, però, troviamo una fiorente versione moderna che va sotto il nome di “festa di San Valentino”. Ci sono varie ipotesi sull’origine di questo nome “cristianizzato”. Un dizionario (Brewer’s Dictionary of Phrase and Fable) dice: “Valentino, santo. Sacerdote di Roma che fu messo in prigione perché veniva in aiuto dei cristiani perseguitati. Si convertì e . . . fu ucciso a bastonate. Festa il 14 febbraio … La relazione fra l’antica usanza di inviare bigliettini d’amore o doni e il santo è puramente casuale, essendo questa sostanzialmente un’usanza che deriva dagli antichi Lupercali romani . . . o dall’associazione con il periodo di accoppiamento degli uccelli. A quel tempo consisteva nel fare doni e oggi nell’inviare un bigliettino su cui sono raffigurati cupidi, cuori trafitti, ecc.” Ma cosa c’entra Cupido con la festa di San Valentino? La stessa fonte dice: “Cupido (dal latino cupido, desiderio, amore). Dio romano dell’amore, identificato con l’Eros greco. Viene rappresentato di solito come un bel fanciullo alato, bendato, con arco e frecce”. Secondo un racconto, Claudio II, imperatore romano del III secolo, proibì agli uomini giovani di sposarsi. Valentino, un sacerdote, sposava le giovani coppie in segreto e secondo alcuni sarebbe stato messo a morte il 14 febbraio, verso il 269. Comunque stiano le cose, il titolo “santo” non può nascondere la disgustosa origine di questa celebrazione. La festa di San Valentino trae origine da riti pagani. - Molti diranno chi Dio adora, S. Valentino giammai onora. Dal dio Cupido, un falso mito, l’idea qualcuno ha concepito. Ecco perché mi par meschino or celebrare S. Valentino!

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