venerdì 3 giugno 2016

Commercio, è crisi nera Meno negozi in centro Chiude anche Beltrame

"L'attuale modo di intendere il commercio non mi rappresenta più, cosi ho deciso di chiudere definitivamente il negozio".

C'è amarezza nelle parole di Maria Rita Beltrame, titolare dell'omonima gioielleria in corso Tacito. Ha deciso di abbassare per sempre la saracinesca della sua attività dopo anni di serio e intenso lavoro. Un nuovo duro colpo al commercio temano che, dunque, perde un altro importante pezzo di storia. Già, perché, di fatto, la gioielleria Beltrame di corso Tacito è uno dei negozi storici di Temi, esistente sin dal 1914, da quando il papa di Maria Rita, Guido, fondò l'impresa orafa in via Garibaldi. Dal 21 giugno la gioielleria Beltrame di corso Tacito non esisterà più. Maria Rita Beltrame rimarca il concetto:

"Oggi sottolinea - non è più come una volta, io personalmente finisco "con gloria", nel senso che non chiudo per la crisi o per fallimento, questo per esse re chiari, ma - rimarca - il clima di questi ultimi anni nel settore non mi soddisfa più, ora c'è troppa superficialità. Basta così. Anche i miei figli, in questa mia decisione, mi sostengono, del resto hanno scelto di fare altri mestieri".
Segno dei tempi, certificato da come, proprio corso Tacito, abbia cambiato volto nel giro di pochissimo tempo: i negozi di moda e accessori vari hanno lasciato il campo a nuove forme di attività come quelle, ad esempio, legate alla ristorazione "da strada", la cosiddetta "finger food" ormai tanto di moda che va dalle palatine fritte da asporto alla classica pizza al taglio. Un dinamismo naturale, replicano "gli addetti ai lavori", istituzioni e associazioni di categoria, un centro in linea con le attuali esigenze. Vietato insomma parlare di "desertificazione", nuovi bazar, desolazione. Lo ha detto più volte anche Confcommercio. É il caso dei Centri commerciali naturali, un nuovo modo di intendere il commercio supportato an che da recenti bandi regionali per erogare fondi a chi aderisce:

"Fatti e non parole - spiega Francesco Shu di Confcommercio. Il Centro commerciale naturale è ormai realtà, in grado di convogliare idee, risorse e opportunità. Nessun commerciante deve più sentirsi solo nella sua "battaglia" quotidiana e questo è dimostrato dai fatti che ci stanno dando ragione. I progetti elaborati dal consorzio "Temi in Centro" vanno infatti dall'estensione della rete wi-fi all'intera area perimetrata del centro, fino all'installazione di sistemi di videosorveglianza nei negozi".

Un commercio, in sostanza, tra luci e ombre. A parlare sono i dati relativi alla chiusure e alle nuove aperture: secondo Unioncamere, nel primo trimestre del 2016, il sistema imprenditoriale umbro ha subito un'ulteriore contrazione numerica rispettivamente di 302 unità rispetto al 4° trimestre 2015 e di 69 unità nei confronti dello stesso trimestre del 2015. Le vendite effettuate nei primi tre mesi dell'anno hanno fatto registrare un calo del 6% rispetto al trimestre precedente. A Temi, dal 2008 al 2015, fonte Confcommercio, è sparito un negozio su dieci in centro. Creare eventi che valorizzino la città e smuovano il turismo, dunque, e il recente "Temi Roadside" è stato un esempio: in tanti hanno affollato le vie del centro per assistere alle esibizioni di oltre duecento artisti di strada. Eppure, a detta di qualche commerciante, perfino questi eventi non creano "movimento economico", la gente, dicono, si distrae e non pensa a comprare. Sarà. Probabilmente, però, anche i soldi in tasca sono sempre di meno.

Corriere dell'Umbria Venerdì 3 Giugno 2016

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