Almeno è questo il timore dei soci-lavoratori, gente che non percepisce lo stipendio da quattro mesi e che deve fare i conti con un'esposizione da centinaia di migliaia di euro con gli istituti di credito, con la liquidità azzerata e con l'impossibilità di retribuire i fornitori, acquistare il gasolio per i mezzi, dare un futuro alle prospettive di vita di tante famiglie.
A far precipitare la situazione la decisione del giudice delegato Paola Vella che ha negato la possibilità di sbloccare parte dei corrispettivi per i servizi sociali di trasporto dei disabili e dello scolastico.
Soldi oggetto di un arbitrato tra il Comune ed Atc & Partners di cui fa parte Cosea, che avrebbero dato una boccata di ossigeno alle casse esangui dell'azienda facendola arrivare almeno alla ripresa dell'attività delle scuole.
Ieri notte i lavoratori e i soci si sono riuniti nella sede del deposito.
Tra loro c'è chi è talmente esasperato da voler percorrere la strada più drastica, quella del concordato fallimentare o della messa in liquidazione.
Altri vogliono tenere duro, fermando i pullman e garantendo solo il trasporto degli emodializzati.
E, ancora, c'è la proposta di manifestazioni eclatanti: il blocco di corso Tacito o della Marattana con i mezzi dell'azienda e l'occupazione del Comune.
"A nostro avviso ci sono i margini per ricorrere contro la decisione del giudice",dice laconico il presidente di Atc & Partners Sergio Sbarzella, che ha ritardato di un'ora alla presentazione dei nuovi servizi dell'Aviosuperficie convocata in Confindustria.
Gli esperti legali dell'azienda spiegano che la decisione del giudice può essere impugnata di fronte al collegio giudicante del Tribunale, ma i tempi sarebbero comunque lunghi per la chiusura degli uffici giudiziari, facendo slittare la decisione a settembre.
A meno che il Tribunale decida di affrontare la vicenda con urgenza, in ragione del rischio per l'occupazione e la sopravvivenza stessa della cooperativa.
A scatenare la vicenda è stata un'ispezione sui chilometri percorsi dalla Coop Cosea ordinata dall'assessore ai trasporti Rozzi e affidata a un consulente.
Da quella verifica emerse che il chilometraggio previsto dal contratto di servizio non veniva coperto per cifre superiori al 30 per cento.
Da qui il taglio dei corrispettivi, ripristinati poi dal consiglio comunale con una variazione di bilancio ma mai erogati dal Comune.
"Ci sono servizi fondamentali per la collettività da garantire - afferma il sindaco Raffaelli - faremo il possibile, nel rispetto delle norme, per il salvataggio della cooperativa".Ci va giù durissimo, invece, il consigliere Udc Enrico Melasecche, che sulla vicenda ha presentato esposti alla Corte dei conti, alla Procura e all'Autorità garante della concorrenza.
Federico Zacaglioni dal Corriere dell'Umbria
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