martedì 22 luglio 2008

Università a Terni: futuro e prospettive

La città ha scelto per un’università plurale, a più voci, non ridimensionando le facoltà scientifiche e continuando a tenere in piedi quelle umanistiche che assicurano ad ogni polo universitario la grande fetta degli iscritti.
Questa indicazione uscita dal consiglio di Polo, che riunisce i presidi delle sei facoltà attive a Terni, è alla base della modifica in atto dell’offerta formativa del polo universitario ternano, che è obbligato ad adeguarsi ai decreti Mussi.
La mappatura essenziale della nuova università, che sarà attiva dall'anno accademico 2009/2010, è questa.
Per ingegneria (che è dentro i parametri stabiliti dai decreti Mussi sul rapporto tra docenti e corsi attivati) al posto di ingegneria energetica nascerà ingegneria industriale, che di fatto rappresenta un ampliamento delle competenze del vecchio corso.
"Abbiamo cercato così di accogliere le richieste e le sollecitazioni arrivate dal mondo dell'imprenditoria locale con la quale abbiamo attivato da tempo - spiega il Prorettore del polo universitario Pietro Burrascano - una commissione paritetica nell'ambito delle tematiche della formazione".
"Ampliamento delle competenze" anche ad Economia per la laurea specialistica.
A Scienze della Formazione sarà tagliata la triennale in Esperto nella progettazione dell'insegnamento a distanza e si punterà su Scienze per l'investigazione e la sicurezza a Narni, dove sarà attivata una laurea specialistica.
Le difficoltà maggiori hanno riguardato la riorganizzazione della facoltà di Scienze Politiche, la più "lontana" dai parametri di efficienza stabiliti dal decreto Mussi.
In questa facoltà scompariranno dal 2009 i due corsi di laurea triennali in Cooperazione internazionale per lo sviluppo e la pace e Scienze sociali della comunicazione interculturale.
Ne verrà creato uno soltanto, articolato però in due curricula che rifletteranno i due "vecchi" corso triennali.
Già dal prossimo anno accademico sarà riattivato intanto il corso di laurea in Mediazione linguistica applicata, curriculum per l'interpretariato e la traduzione.
Nessun aggiustamento per la facoltà di Medicina e chirurgia, che potrà contare sulla laurea specialistica e sul corso di laurea in infermieristica.

Chiara Damiani dal Corriere dell'Umbria

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