"L'associazione CittAperta non ha nulla a che vedere con la lista civica Progetto Terni Città Aperta rappresentata in Consiglio comunale da me e da Davide Tallarico."Boom! Giorgio Aquilini, capogruppo in Consiglio comunale di Ptca (Progetto Terni Città Aperta) fa scoppiare la bomba. Senza volerlo, ma rispondendo a una domanda molto semplice. Contattato per sapere se fosse a conoscenza dell'attività politica di CittAperta negli anni 2004-2009, ovvero prima delle elezioni amministrative che hanno decretato sindaco il senatore Leopoldo Di Girolamo, e soprattutto se fosse a conoscenza del fatto che Radio Galileo, destinataria di più di 2 milioni di euro dello Stato, era ed è anche l'organo ufficiale del suo stesso movimento politico, Aquilini ha puntualizzato:
"Tutta questa vicenda non riguarda minimamente la lista civica Progetto Terni Città Aperta rappresentata in Consiglio comunale. L'associazione CittAperta è un'altra cosa dalla lista Ptca e anche il documento di solidarietà al sindaco che alcuni consiglieri del centrosinistra hanno presentato nelle ultime ore è un qualcosa che non ci riguarda, perché estranei alla vicenda e ai suoi protagonisti."Una smentita che gela lo stomaco di molti politici ternani, che faticano a digerire il boccone del finanziamento pubblico a una radio di partito, dove il partito, secondo Aquilini non ha né rappresentanza in Parlamento, né in altri livelli amministrativi compreso il Comune. Solo pochi giorni fa il Consiglio direttivo di CittAperta (Di Pietro, Barbaccia, Allegretti) scriveva:
"Attraverso la propria azione politica CittAperta è cresciuta fino a trovare la forza per presentare una lista, insieme con altri movimenti locali, alle elezioni comunali di Terni del 2009 a sostegno della candidatura a sindaco del proprio fondatore senatore Di Girolamo. 13000 voti ottenuti testimoniano ancor di più la validità del progetto politico di CittAperta."La netta presa di posizione di Aquilini, che in Comune fa il capogruppo di Ptca, va, invece, in direzione completamente opposta. Ed è per questo che né Aquilini, né Tallarico hanno firmato il documento di sostegno al sindaco evidentemente troppo legato a una situazione "esterna" al Consiglio comunale per poter trovare dallo stesso la giustificazione "regina" a un'operazione sicuramente legittima sul piano formale, ma discutibile dal punto di vista dell'opportunità politica.
La Nazione Domenica 3 Giugno 2012
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