Una riunione lunga, teminata a notte ormai fonda e che è stata dicono piuttosto vivace. Una riunione che serviva a decidere come intervenire su quella vasca d'acqua contenente il cromo esavalente.
Perché se non si trova una soluzione per smaltire quell'acqua inquinata, il cantiere della Terni-Rieti resta fermo.
Durante la riunione in Regione la soluzione tencica è stata messa sul tavolo. e si tratta di un progetto che può essere realizzato in settanta ore, consentendo la ripresa immediata dei lavori della Terni-Rieti.
L'ipotesi è quella di collocare un impianto a piè d'opera che consente di trattare chimicamente in loco l'acqua contenente il cromo esavalente.
In quella vasca dove ora è accumulato il percolato proveniente dalla discarica avverrebbe un processo chimico per trasformare il temuto inquinante in sostanza non nociva e quindi non pericolosa per la salute.
Quel percolato, da rifiuto liquido, si trasformerebbe in refluo scaricabile in corpo recettore, come recita il linguaggio tecnico, per significare che una volta che avrà subito il trattamento chimico quell'acqua potrebbe essere scaricata nel torrente Tescino.
Grazie a questo trattamento, che sarebbe operativo fino al termine dei lavori della superstrada, il temuto cromo esavalente non sarebbe più un problema.
In queste ore sono in corso approfondimenti e questa soluzione tecnica viene valutata positivamente dagli enti competenti a dare il via libera al progetto.
L'obiettivo è quello di stringere i tempi per stabilire le modalità di attuazione e per dare l'autorizzazione all'installazione dell'impianto di trattamento del percolato.
L'ok potrebbe arrivare già domani, consentendo così la ripresa dei lavori del cantiere della Terni-Rieti entro la prossima settimana.
di Nicoletta Gigli
Il Messaggero Lunedì 27 Luglio 2009
Il Messaggero Lunedì 27 Luglio 2009
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