Ed hanno accusato il centrosinistra di aver elaborato un disegno blindato, frutto di alchimie istituzionali e di calcoli elettorali.
I presidenti della Seconda, della Terza e della Quarta Circoscrizione, Carla Pirro, Paolo Quintiliani e Leo Venturi, hanno presentato la propria proposta alternativa.
Una vera e propria rivoluzione copernicana rispetto al modello di decentramento che arriverà in consiglio comunale e che taglia in tre fette il territorio comunale, perché secondo i tre presidenti la riorganizzazione va fatta secondo criteri diversi: mantenendo omogeneità tra i territori, salvaguardandone le vocazioni e chiamando la popolazione a partecipare e condividere le scelte di riforma.
"Ci hanno presentato un disegno non emendabile - protesta Carla Pirro, eletta da indipendente alla guida di una lista di centrosinistra - per questo ci rivolgeremo direttamente al presidente del consiglio comunale Stefano Bufi e ai commissari che devono riformare lo Statuto per sottoporre una proposta alternativa.Una suddivisione che, per i tre presidenti "ribelli" avrebbe il pregio di garantire ai futuri consigli deleghe e compiti ben definiti e specializzati, di evitare sovrapposizioni inutili tra gli organismi di decentramento e, infine, di rafforzare la coesione sociale.
Noi pensiamo sia più giusto creare una Circoscrizione del Centro, unendo le attuali Tacito, Interamna e Ferriera, in un territorio con spiccate vocazioni commerciali e storiche.
Quindi, il resto del territorio andrebbe suddiviso in due altre macroaree: quella Est, con l'unione di Cervino, Valnerina, Velino e Valserra e con prevalente tendenza turistica, contenendo i maggiori siti attrattivi, tra cui Cascata delle Marmore e Piediluco e aree pedemontane; e quella Ovest, accorpando Colleluna e Collescipoli in un territorio con evidenti connotazioni industriali, artigianali e terziarie."
"Quello che è più insopportabile - chiarisce Leo Venturi - è che si è eluso il confronto su questi temi.Paolo Quintiliani è ancora più duro:
L'assessore Trivelli, il sindaco Raffaelli, la maggioranza hanno fatto orecchie da mercante, riducendosi all'ultimo momento a proporre una riforma raffazzonata che ha solo l'obiettivo di perpetuare il controllo politico e partitico del territorio.
Si fa marcia indietro anche sull'elezione diretta dei presidenti, facendo tornare le Circoscrizioni ai tempi delle staffette tra i partiti e della spartizione delle poltrone fatta col manuale Cencelli."
"La commissione si è trovata a votare a scatola chiusa, su un'operazione di ingegneria politica fatta col bilancino per penalizzare quei presidenti che hanno dimostrato autonomia e che hanno acquisito il consenso delle popolazioni."Alla conferenza stampa ha subito risposto il Partito Democratico, con una nota dei capigruppo della Terza e Quarta Circoscrizione, in cui si contesta il metodo seguito dai tre presidenti e il merito della loro proposta.
"Stanmo usando le cariche e il ritorno mediatico che oggi possiedono - afferma il comunicato del pd - per fini personalistici ed elettoralistici"
Federico Zacaglioni
Corriere dell'Umbria Giovedì 22 Gennaio 2009
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