La Human Healt Foundation ha deliberato le linee d'indirizzo sulla ricerca e la Banca Popolare di Spoleto ha assegnato gli ultimi finanziamenti.
Sarà dunque operativo entro i primi mesi del 2009 il centro internazionale di ricerca sul cancro diretto dallo scienziato napoletano Antonio Giordano, braccio operativo a Terni e in Italia della Human Healt foundation che ha come principale sostenitrice la Banca popolare di Spoleto attraverso la controllata Spoleto crediti e servizi e che, quando il macro progetto urbanistico sarà completato, avrà sede di rappresentanza e foresteria a Villa Palma.
Con il progetto ulteriore di creare, proprio sotto la villa, un centro clinico di ricerca e cura con posti letto sul modello dell'Istituto europeo dei tumori di Veronesi a Milano.
Il piano attuativo per il recupero di Villa Palma, 40mila metri cubi di edificato più 10mila metri per il centro clinico, è stato approvato a luglio dal consiglio comunale; la Banca popolare di Spoleto attraverso le sue controllate ha fin qui stanziato circa due milioni e mezzo di euro per il centro di ricerca di Sabbione.
Marciano in parallelo il progetto di ricerca e la grande operazione edilizia e di trasformazione urbanistica di Villa Palma che - secondo le intenzioni della Bps - servirà solo a finanziare l'attività del centro di ricerca sul cancro.
Centro che è stato presentato ufficialmente dal professor Giordano al festival della Salute in corso in questi giorni a Viareggio.
Giordano anticipa le linee d'indirizzo su cui già stanno lavorando i giovani ricercatori:
"Ci stiamo occupando della meccanica molecolare dei tumori alla mammella e al polmone.I ricercatori a regime saranno una quindicina, più i tecnici specializzati e i capi laboratorio. Tutti finanziamenti privati, quelli della Bps e quelli che la Human Healt foundation riuscirà a reperire - ha più volte chiarito Giordano nel corso di questi due anni - e che quindi non andranno a distrarre fondi pubblici dal polo universitario e dall'Azienda ospedaliera.
Capire cos'è che va a incidere e che distorce il normale meccanismo, nascita, crescita e morte della cellula.
Capire cosa si danneggia all'interno della meccanica cellulare e quali sono i fattori che incidono."
Il professor Giordano ha sempre detto di voler collaborare col centro di ricerca sulle staminali di Vescovi, con i laboratori universitari di Biotecnologie diretti da Crisanti e con l'Azienda ospedaliera il cui reparto di oncologia oggi unificato e trasferito in nuovi e moderni locali sta diventando un polo di valenza interregionale.
Giordano ha già avuto contatti in questi mesi col direttore generale dell'Azienda ospedaliera Gianni Giovannini e col preside della facoltà di Medicina Adolfo Puxeddu.
Gianmarco Muzi, uno dei ricercatori già selezionati da Giordano, rappresenta fisicamente questa possibilità d'incrociare esperienze virtuose già presenti in città o prossime alla partenza.
Ternano doc residente in via Rosselli, 34 anni, laureato in Biotecnologie mediche all'università di Roma, Muzi è dipendente dell'Azienda ospedaliera, collaboratore di Vescovi nel suo centro sulle staminali e futuro collaboratore di Giordano.
Le cellule staminali sono il suo campo di ricerca.
"Sto verificando la possibilità - spiega - che alcuni tumori nascano dalle cellule staminali per poi utilizzarle come target terapeutico, cioè colpire le staminali, quelle modificate geneticamente, per impedire che il tumore avanzi."Muzi è fortemente ottimista sul centro di ricerca oncologico di Villa Palma:
"Uno scienziato come Giordano, un'autorità che dirige un mega centro come quello di Filadelfia è venuto a Terni perché, anche grazie all'appoggio della Bps, crede veramente nella possibilità di rilanciare dall'Umbria la ricerca made in Italy."Stesso concetto espresso da Giordano:
"Il nostro successo sarà quando mi telefonerà un ricercatore americano per chiedermi: posso venire a lavorare con voi a Terni?"
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