Secondo una stima della Confcommercio, infatti, il 35- 40% dei negozi della città, nella giornata di sabato 16 agosto, avrà le saracinesche aperte.
Nella settimana successiva, sempre secondo l’associazione che rappresenta le imprese del territorio, i negozi aperti saranno il 33%. Molti rispetto al passato. I problemi economici del paese si espandono come un fiume in piena e la città di Terni, diviene inevitabilmente uno dei suoi affluenti.
I cittadini potranno, dunque, fare comodamente la spesa sotto casa o nei grandi centri commerciali della zona che effettueranno la normale apertura.
L’impennata dell’inflazione, che ha portato all'aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, accompagnato da quello dei carburanti e delle bollette, ha condizionato in negativo il potere di acquisto delle famiglie ternane.
Il sospirato soggiorno nelle locatità estive ha subito così una drastica diminuzione: se negli anni scorsi la maggior parte dei cittadini si recava nelle località marittime e montane per circa due settimane, da quest’anno il periodo di ferie è stato sostanzialmente dimezzato.
I dati riportati confermano come anche la categoria dei commercianti stia risentendo della crisi economica.
Magro il bilancio di questi saldi estivi: le vendite sono in calo e, rispetto alla scorsa stagione, solo il 9,5% dei negozianti registra un aumento del proprio volume d'affari.
La propensione all’acquisto dei consumatori sta toccando livelli minimi, come dimostrano appunto i dati sull’andamento dei saldi, partiti lo scorso 5 luglio.
Si è registrato un ribasso delle vendite del 3% circa, fattore che se messo a confronto con quello dell’inflazione, riporta chiaramente la perdita nei ricavi dei negozianti.
A risentirne maggiormente sono in primis i commercianti di piccole e medie dimensioni, mentre gli esercizi commerciali più grandi sembrano soffrire meno degli altri per il calo delle vendite.
La maggior parte dei negozi di Terni, ha risposto alla crisi effettuando la chiusura estiva per soli cinque giorni.
Situazione analoga quindi a quella della gran parte degli abitanti della Conca.
Se prima il problema ricorrente del periodo di Ferragosto,era dove poter effettuare la spesa, oggi la situazione è totalmente cambiata, celando un disagio comune ben più grave, legato alle negative contingenze economiche non solo locali, ma nazionali.
Per il ponte estivo più ambito dell’anno si preannuncia uno scenario diverso dal solito: negozi aperti con la speranza di attirare gli sguardi dei cittadini rimasti in città.
dal Corriere dell'Umbria
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