giovedì 7 gennaio 2016

Rifiuti: scontro sulle tariffe

Rifiuti, nuovo scontro sulle tariffe Costi più elevati nei piccoli Comuni, stoppata la proposta dell’Ati di un contributo di solidarietà da parte dei "grandi"

A Natale bisogna essere più buoni. Ma anche no. Così i piccoli Comuni della provincia non hanno trovato sotto l'albero - e nemmeno nella calza della Befana - il "regalo" atteso. Ovvero il contributo di solidarietà da parte dei Comuni più grandi che avrebbe consentito di rimodulare i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti andando cosi a sanare la disparità creata dal piano finanziario della nuova gestione dei rifiuti in provincia. Eppure la "letterina" a Babbo Natale molti Comuni Ferentillo e altri centri dell’Orvietano in testa - l'avevano scritta già un anno fa quando tracciando il bilancio del primo anno del nuovo servizio - seppur parziale visto i problemi con la firma sui contratti di servizio che hanno fatto slittare continuamente i cronoprogrammi di Asm e Cosp Tecnoservice - era emerso il paradosso per cui il costo pro capite nei piccoli Comuni era molto più altro rispetto ai cittadini dei grandi centri.
Una forbice anche di 40 euro con i cittadini del capoluogo di provincia che aveva spinto alcuni sindaci a chiedere all'Ati4 di elaborare una proposta che potesse riequilibrare la situazione. E cosi, indossato il berretto rosso con il pon pon bianco, il direttore Roberto Spinsanti aveva elaborato una proposta articolata su più opzioni: rimodulazione delle tariffe con mitigazione della tariffa di spazzamento e adeguamento di quella complessiva con ridistribuzione dei conseguenti scostamenti economici sulle tariffe pro capite dei Comuni di Terni, Amelia, Orvieto e Narni, ridistribuzione sui Comuni di Temi, Narni e Orvieto, ridistribuzione solo sul Comune di Terni, ridistribuzione su tutti i Comuni con la tariffa pro capite sotto soglia.
Nel primo caso, quindi con un contributo di solidarietà dai 4 Comuni più grandi, il costo medio pro capite qui sarebbe aumentato di circa un euro.
Ma malgrado non si trattasse di un salasso e dal sindaco di Terni Di Girolamo, nonché presidente dell'Ati, fosse arrivata la disponibilità ad accollarsi il contributo di solidarietà in questa entità, la proposta ha avuto un'accoglienza piuttosto freddina.
Soprattutto dalle parti di Amelia dove il sindaco Maraga avrebbe dovuto giustificare un pur piccolo aumento proprio a ridosso delle elezioni di primavera in cui si gioca la riconferma. Ma anche l'ultima opzione, quella di spalmare i maggiori costi sui Comuni dove si paga sotto la media della provincia non ha riscosso grande successo. Alla faccia della solidarietà. I sindaci di Castel Giorgio e Lugnano in Teverina hanno chiesto all'Ati di fare un'ulteriore simulazione senza i dati dello spazzamento e questo è servito al presidente Di Girolamo per prendere ulteriore tempo e dare mandato al direttore Spinsanti di elaborare un'altra proposta. Entro gennaio dovrebbe essere convocata una nuova assemblea anche se in realtà dal primo gennaio sarebbe entrato in vigore l'Auri, l'ambito regionale dei rifiuti, a cui competono ora le decisioni.
In ogni caso anche la rimodulazione avrebbe durata limitata - un anno - perché poi si dovrebbe passare alla tariffa puntuale. E in questo anno sarà a regime la differenziata "porta a porta" che dovrebbe contribuire ad abbattere i costi. Insomma, una serie di "alibi", che potrebbero far tramontare l'ipotesi del contributo di solidarietà.

Il Giornale dell'Umbria 6 Gennaio 2016

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