Luci ed ombre per il territorio ternano nel 2014, ma la situazione potrebbe migliorare nel corso del nuovo anno, almeno secondo quanto prevede, l'Istat.
Per l'Istituto di statistica, con la presenza dei segnali positivi della domanda interna, la fase di contrazione dell'economia è attesa arrestarsi nei prossimi mesi.
Ma andiamo con ordine.
Al 30 giugno 2014, le imprese attive nella provincia di Temi, hanno registrato una riduzione tendenziale minore rispetto al complesso della regione e del Paese. Nel periodo gennaio-giugno, il saldo iscrizioni-cancellazioni nei registri camerali, secondo l'Osservatorio provinciale sull'Economia, è leggermente positivo a fronte di valori negativi in Umbria e in Italia, il numero dei fallimenti per 1.000 imprese attive è inferiore a quello sia regionale che nazionale, le esportazioni segnano una lieve flessione, mentre la riduzione delle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni è più sensibile rispetto agli altri livelli. Nei due trimestri, presi in esame, continua la flessione tendenziale delle imprese manifatturiere (-1,4% e -1,3%) e di quelle attive delle costruzioni (-1,2% e -1,3%).
Il settore agricolo evidenzia diminuzioni più consistenti (-3,4% e -2,9%), così come quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche (-3,9% e -5,9%).
Lievi incrementi si riscontrano nel commercio (+0,8%) e +0,6%), alloggio e (+1,7%) e +0,8%).
Comparti in più forte crescita sono invece quelli del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+5,2%) e +5,6%), della sanità e assistenza sociale (+5,2%) e +3,7%) e delle attività finanziarie e assicurative (+5,1 % e +2,1%).
Dal punto di vista strutturale, con riferimento alla forma giuridica delle imprese, si segnala, in linea con la tendenza già riscontrata nei trimestri precedenti, un aumento delle società di capitale (+2,7%) e +3,3%o) e una contrazione delle imprese individuali e delle società di persone (rispettivamente, -2,1%) e -1,1%).
Riguardo alle aree territoriali sub provinciali, segno meno per quasi tutti i contesti analizzati con un'accentuazione del trend nel comprensorio orvietano, dove, vista la vocazione economica del territorio, assume un peso maggiore, la variazione negativa del settore agricolo. Nel comprensorio Amerino-Narnese, incremento delle imprese del comparto commercio, alloggio e ristorazione, mentre nel territorio temano è più contenuta la diminuzione delle attività manifatturiere. Il valore delle importazioni delle imprese ternane è diminuito del 3,0%, le esportazioni hanno registrato una contrazione del 15,5%.
Il decremento complessivo degli scambi commerciali con l'estero è determinato soprattutto dalla voce "Metalli di base e prodotti in metallo" (-2,9% e -16,7%, rispettivamente, per importazioni ed esportazioni) che pesa per circa il 2/3 del totale. Nel corso del 1° e 2° trimestre 2014 il numero delle nuove iscrizioni (826) è stato superiore a quello delle cessazioni (783), con un saldo positivo di 43 unità; nello stesso periodo del 2013 il saldo era invece risultato negativo - 44 imprese).
Nel 2015 si dovrebbe girare pagina. Secondo l'Istat, ci sono segnali incoraggianti come la moderata risalita del fatturato industriale che ha beneficiato del recupero delle vendite sul mercato interno e della contestuale tenuta di quelle verso i mercati esteri di destinazione.
Ma tra le speranze e i fatti c'è ancora un mare di incertezze che aleggiano sugli operatori industriali.
Dati poco confortanti nei settori dell'edilizia, dell'agricoltura e del manifatturiero Speranze Gli operatori si augurano che il 2015 possa portare risultati positivi per il Ternano.
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