mercoledì 26 giugno 2013

Inaugurazione del Centro Caritas Sant'Antonio in via Vollusiano

Dentro non ci sono letti né comodini, ma camerate vuote pronte ad accoglierli. Uno stanzone con gli armadi; bagni e docce. Stanze, uffici, sale.
"Non chiamatelo dormitorio - dice il direttore della Caritas, Claudio Daminato - ma centro Caritas Sant'Antonio."
Ieri pomeriggio il taglio del nastro della struttura polifunzionale d'accoglienza in via Vollusiano. Dentro le autorità diocesane e comunali: fuori i residenti con striscioni e cartelli a protestare contro il dormitorio. Inaugurazione ai massimi livelli con il vescovo Ernesto Vecchi, il sindaco Di Girolamo, l'assessore regionale Paparelli, il direttore generale della Caritas Francesco Soddu in rappresentanza del presidente monsignor Giuseppe Merisi che all'ultimo momento ha dovuto rinunciare. Con loro, la donatrice dell'immobile accatastato come magazzino, la signora Daniela Argenti.
"Non chiamatelo dormitorio, - si appella il direttore della Caritas ternana Claudio Daminato - è un centro Caritas che fungerà soprattutto come centro d'ascolto, distribuzione di vestiario, di pacchi alimentari poi l'inverno quando c'è l'emergenza freddo fungerà anche come accoglienza."
Dieci i letti previsti. Ma per fare questo serve un cambio di destinazione d'uso che la Caritas si è impegnata a chiedere al Comune subito dopo l'inaugurazione. Il sindaco Leo Di Girolamo entra insieme al vescovo Vecchi.
"Credo che quella di oggi - dice il sindaco - sia una giornata importante nella costruzione della rete di solidarietà della città... la chiesa, il Comune e le istituzioni hanno il dovere di costruire una città più solidale... non c'è alternativa all'integrazione."
Per poi prendere di petto il problema:
"Il cambio di destinazione d'uso dovrà incontrare il consenso inevitabile del consiglio comunale."
Fin qui unanime nel ribadire il no all'apertura nella via di un dormitorio pubblico. Il sindaco non dispera di raggiungere un accordo:
"Siamo qui per trovare la via giusta per una soluzione."
Plauso all'iniziativa anche da parte dell'assessore Paparelli. Monsignor Vecchi cita il giudizio universale secondo Matteo dove chi ha aiutato i poveri troverà la vita eterna e si appella alla solidarietà. Poi cita papa Francesco e la sua verità che sta nella carità. []
Corriere dell'Umbria Mercoledì 26 Giugno 2013


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