venerdì 27 luglio 2012

Terni verso il Lazio? No, Rieti verso l’Umbria

Rieti vuole tornare all'antico, a prima del 1927, quando la Sabina faceva parte della Provincia di Perugia, dunque dell'Umbria. Ieri nella sede della Uil di Terni il segretario provinciale della Uil funzione pubblica di Rieti, Marino Formichetti, supportato dall'omologo provinciale Gino Venturi e dal segretario nazionale Giovanni Torluccio ha spiegato le ragioni di questa ipotizzata fuga dal Lazio. Formichetti sta lavorando alla costituzione di un apposito comitato, assolutamente apartitico e trasversale, che avvii le complicate procedure di un referendum consultivo, prima base di un processo di aggregazione eventuale ad altra regione previsto dall'articolo 132 della costituzione. Processo che in Sabina si è messo in moto,
"sono con me molti sindaci confinanti e nella stessa città sto trovando molti consensi"
, dopo che la Provincia di Rieti è stata condannata alla soppressione, insieme a quella di Terni, dal decreto sulla revisione della spesa in discussione in queste ore al Senato. Lo deciderà il consiglio delle autonomie locali del Lazio, ma Rieti dovrebbe accorparsi con Viterbo.
"Una soluzione peggiore del male sentenzia il sindacalista - perché Rieti e Viterbo sono a un'ora e mezzo di auto e non ci sono collegamenti ferroviari."
Mentre con la Terni - Rieti le due città saranno a un quarto d'ora di distanza tra loro. Ma l'occasione per il comitato promotore è uscire dal Lazio, da Roma con la quale Rieti non ha collegamenti ferroviari, unico collegamento stradale la Salaria, con poche corse di bus. Con una sanità commissariata che riduce di mese in mese i servizi. Con i servizi pubblici allo stremo e con una Capitale che ha sempre assorbito il grosso delle risorse. Sembra di sentire la stessa musica, anche se rovesciata verso Roma, del comitato temano che di contro vuole andare nel Lazio e che accusa Perugia di essere matrigna. Al contrario il comitato reatino in Umbria ci vuole venire.
"Abbiamo affinità - dice Fonriichetti - siamo entrambi popoli dell'entroterra dell'Appennino, siamo uniti dai percorsi francescani, dalle vie d'acqua che partono da Piediluco e attraverso il Velino arrivano al Turano. L'ospedale di Rieti e quello di Terni si possono integrare benissimo. Il turismo in questa nuova Provincia Sabina - Terni potrebbe svilupparsi con politiche comuni.
Vogliamo uscire da una regione che ci ha vessato per anni - attacca Forrnichetti - e che ha il livello di tassazione più alto d'Italia con la sanità commissariata e con il taglio dei servizi."
Corriere dell'Umbria Venerdì 27 Luglio 2012
 

Mentre sul filo delle ore si decide il destino della Provincia di Terni (l'emendamento che ne tenta il difficile salvataggio galleggia in commissione Bilancio, con il Senato che oggi comunque voterà il decreto sulla spending-review), nasce un nuovo Comitato (oltre a quello che vuole il referendum per il passaggio di Terni nel Lazio) che propone l'accorpamento, in Umbria, delle Province di Terni e Rieti. A promuovere l'iniziativa, che da settembre prevede la raccolta delle firme nei due territori) e la Uil-Fpl umbra con le segreterie provinciali di Rieti e Terni.

Il sindacato, in linea con la proposta della segreteria nazionale, ha costituito un Comitato promotore per l'accorpamento di Rieti e Terni in Umbria, che raccoglierà le firme necessarie per proporre il referendum e che contatterà gli amministratori comunali interessati, per ricevere maggiori consensi. Sono 73 i Comuni del reatino e 33 quelli ternani, mentre, 160mila gli abitanti della provincia di Rieti e 260mila quelli della provincia di Terni, che insieme contano circa 400mila cittadini (a fronte dei 350mila richiesti per evitare l'abolizione dell'ente provinciale), su un territorio di quasi 5mila chilometri quadrati (il minimo necessario è di 2500 chilometri quadrati). A Illustrare la proposta sono stati ieri, nella sede della Uil ternana, Giovanni Torluccio, segretario nazionale Uil-Fpl, Marco Cotone, segretario umbro , Gino Venturi e Marino Formichetti, rispettivamente segretari di Terni e Rieti.

"Non siamo per il campanilismo - spiega Cotone -, ma alcune scelte non tengono conto degli ambiti territoriali e delle esigenze dei cittadini, con il rischio che vengano meno i servizi alla comunità". Per Torluccio "non è più immaginabile lasciare ai politici ragionamenti lobbistici, non tenendo conto delle scelte dei cittadini. Il nostro intento è salvaguardare il territorio. Due realtà con caratteristiche simili, con alle spalle storia, cultura e tradizioni affini, come Terni e Rieti, possono indubbiamente stare insieme e convivere". "Sono con me diverse associazioni e molti sindaci dei Comuni confinanti con Terni - sottolinea Formichetti, promotore del Comitato -.L'Umbria, prendendo Rieti, avrebbe la montagna del Terminillo e ci potrebbe essere un'unica politica turistica per i laghi ternani e della Sabina".

La Nazione Venerdì 27 Luglio 2012

2 commenti:

  1. Approvo pienamente. Forza Rieti nell'Umbria!!!!

    RispondiElimina
  2. Lasciamo i confini come stanno, e invece rformiamo la struttura dell'ente provincia. Un COnsiglio formato da Prefetto, rappresentante della Regione e tutti i Sindaci eserciterebbe a basso costo funzioni di snodo autenticamente federaliste e resterebbe quasi interamente eletto dai cittadini.

    RispondiElimina