"Le condizioni meteo sono importanti perché il caldo estremo che perdura per molti giorni, facilita l'innesco e la propagazione degli incendi"spiega Francesco Paolo Di Dio, vicecomandante provinciale del Corpo forestale dello Stato. Condizioni che non andrebbero però agevolate.
"A volte le fiamme partono da fuochi improvvisati, ad esempio per distruggere i residui di qualche potatura. I più pericolosi sono quelli accesi in prossimità di boschi e in giornate ventose. Da parte nostra - prosegue il dottor Di Dio - esercitiamo un'azione di vigilanza e repertazione delle zone a rischio, multando chi non rispetta le leggi."Per chi provoca un incendio c'è l'immediata denuncia e in diversi casi anche l'arresto. Chi accende fuochi rischiosi, ma senza particolari conseguenze, rischia multe che vanno da 26 a 2.064 euro. L'importo dipende dal periodo, se sia più o meno a rischio. Le date "calde" vengono stabilite da ciascuna regione. In Umbria l'apertura della campagna antincendio boschiva è stata fissata per il 16 luglio.
"Quest'anno - spiega il vicecomandante della Forestale di Terni - possiamo contare sulla stessa organizzazione messa in piedi lo scorso anno. In questo senso i tagli non si sono fatti ancora sentire. Qualche timore in più c'è per il futuro."La Forestale temana può contare su pattuglie di pronto intervento, attive 24 ore su 24, oltre a professionalità dedite alle indagini. In questo periodo, nelle ore pomeridiane entra in funzione anche un servizio di autobotte in grado di dare manforte nel caso di eventuali emergenze.
"Finora l'intervento più complesso è stato quello dello scorso due luglio a Labro, gestito insieme ai colleghi di Rieti e che ha visto impegnati anche un Canadair e due elicotteri, uno della regione Lazio e l'altro dell'esercito."Il lavoro, come accennato, prosegue anche dopo che l'incendio è stato spento. Le indagini rivestono sicuramente un'importanza particolare, così come i rilievi.
"Attraverso il sistema satellitare, l'area interessata viene perimetrata con cura. I dati passano poi al Comune di competenza che - conclude - su quell'area applica tutti i divieti previsti: di costruzione, di caccia, pascolo e il divieto di realizzare opere di bio-ingegneria."
Corriere dell'Umbria Lunedì 9 Luglio 2012
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