martedì 21 ottobre 2008

Guerra per la centrale di Galleto


L'asso nella manica della ThyssenKrupp Acciai speciali Terni, nella guerra per la centrale di Galleto, è un parere legale pesantissimo, redatto da uno dei maggiori esperti internazionali di norme sulla concorrenza, i servizi a rete e l'energia.
A redigerlo è stato, infatti, l'avvocato Tommaso Salonico, socio dello studio Freshfields Bruckhaus Deringer, per sei anni esperto legale dell'Authority italiana sulla Concorrenza.
Ed è un parere che boccia in maniera netta quello del dirigente provinciale all'energia, che ha certificato la tesi secondo la quale le concessioni per lo sfruttamento delle grandi derivazioni idroelettriche del Nera scadranno nel 2029 e, di conseguenza, non sarà bandita alcuna gara.
"Relativamente alle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche di competenza della Provincia di Terni, risulta - spiega nel suo parere l'esperto legale - che tutte le concessioni in capo ad Endesa Italia scadranno il 31 dicembre 2010.
Alla scadenza delle concessioni in essere o in caso di affidamento di nuove, le stesse potranno essere assegnate per una durata di trenta anni solo tramite procedure di gara ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di tutela della concorrenza, libertà di stabilimento, trasparenza e non discriminazione tra i partecipanti."
Il tutto perché nel 1999, quando entrò in vigore il decreto citato dalla Provincia nel suo parere, le concessioni non erano di proprietà dell'Enel, bensì dell'Elettrogen, la newco (cioè la scatola societaria, chiamata allora Genco) creata dal Tesoro per la privatizzazione delle centrali.
E.On, che ha comprato le centrali Endesa, compresa Galleto, avrebbe diritto alla prelazione, ma il percorso dovrebbe comunque tenere conto della manifestazione di interesse espressa dall'Ast.
Ma c'è di più: il documento, nei mesi scorsi, era stato condiviso dall'azienda anche con le istituzioni locali e con il governo, nella fase di verifica degli adempimenti legati al Patto di territorio.
É per questo che la lettera della Provincia all'amministratore delegato della ThyssenKrupp Acciai speciali Terni Espenhahn, ha imbarazzato non poco Regione e Comune di Terni, che hanno esternato un notevole malessere per il metodo seguito da Cavicchioli, che non ha concertato la comunicazione con gli altri vertici istituzionali.
Tanto che dopo l'uscita di censura dell'assessore regionale Mario Giovannetti, che aveva promesso un supplemento di istruttoria da parte della Regione, anche il sindaco Raffaelli si pronuncia ufficialmente sulla stessa lunghezza d'onda, isolando Cavicchioli.
"Mi auguro - afferma - che la Regione prenda in mano la partita e che verifichi la congruità del parere, con un'approfondita istruttoria."
Anche ieri è stata giornata di vertici e incontri in acciaieria, dove Espenhahn e il suo staff legale, capitanato dall'avvocato Della Volpe, stanno analizzando la questione e studiando contromosse.
A cominciare dalla presentazione di controdeduzioni, rafforzate dal documento dell'avvocato Salonico, rispetto alla lettera della Provincia.
Chi alza i toni è la segreteria Fismic, che ha stigmatizzato il comportamento della Provincia.
"e' opportuno - dice una nota - che sulla vicenda si esprimano quanto prima tutti i firmatari del Patto di territorio, perché si è di fronte a un atto unilaterale della Provincia.
Mai come ora è necessario riaprire il confronto in sede regionale per tornare di fronte al governo".
Federico Zacaglioni
dal Corriere dell'Umbria Martedì 21 Ottobre 2008

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