Ma dentro quei prefabbricati lunghi e ad alveare si cela il rumore del lavoro e dell'impresa. Per quest'ultimo termine, fuor di metafora. È il Bic Umbria,a vocabolo Sabbioni; l'incubatore di imprese, appunto. E l'impresa sta nell'avviare un'azienda:
"Noi siamo qui dal 2000 – spiega Emilio che insieme alla moglie Antonietta è titolare della Logycom, un'azienda di imballaggio e assemblaggio - Volevamo aprire questa azienda e ci serviva un sostegno importante; cioè qualcosa che ci agevolasse, ad esempio, con tutta la parte burocratica, oltre a quella immediatamente logistica.Certo, non è però che si entra così facilmente. Il Bic, infatti, richiede, ai "pretendenti" al posto, la presentazione di un progetto. Un progetto che veda anche lontano, prospettando uno sviluppo dell'impresa stessa. Questo viene valutato e accettato o meno. In estrema sintesi: il Bic non è un parcheggio per aziende. É una struttura che per cinque anni, attraverso una specie di contratto d'affitto che in realtà si chiama "prestazione di servizi" e che è basato sul tre più due (ma con possibili deroghe), offre alle imprese che la compongono una sorta di assistenza: ad esempio, sulla memoria e sulla presentazione dei bandi erogati dalla Regione o dalla Comunità Europea che possono rivelarsi utili per le aziende.
Così abbiamo avuto la fortuna di essere inseriti qui al Bic e loro ci hanno seguito il percorso. Praticamente siamo entrati in un posto dove c'era già l'allaccio di acqua, luce e gas. Una cosa non da poco per chi vuole avviare un'impresa."
Ed il tutto rappresentato da questo piccolo agglomerato urbano dove esistono gli "alloggi" per le varie aziende e gli uffici di InvItalia (già Sviluppo Italia) che, al momento, detiene la maggioranza del Bic Umbria.
Una comune a vocabolo Sabbioni, dunque, circondata da un sufficiente contorno di verde dove però, ed in realtà, mancano i punti di incontro classici di questi agglomerati:
"Si - ribadisce Emilio - conosco qualche mio vicino ma non è che si crea un'amicizia.Ma questo poco importa. In fin dei conti è nato per essere una cittadina del lavoro e nulla di diverso. Anzi, di lancio di un'attività imprenditoriale:
Il corridoio (la parte che dovrebbe fare di raccordo tra le varie aziende, Ndr) non ha niente come punto di aggregazione e ci si passa solo per andare in bagno".
"Prima avevamo un piccolo locale nel centro della città - afferma Riccardo Lepri titolare di Tenda Ok insieme al collega Alfio Belli - e volevamo crescere.Però, il luogo crea solamente un dubbio: non sarà un po' lontano dal centro? No, questo non serve. Ma c'è una comunicazione efficace che mantenga con il centro o, comunque sia, con l'intera città un collegamento con le imprese del Bic?
Per combinazione stavamo facendo dei lavori proprio qui al Bic e abbiamo deciso di infor¬marci per vedere se potevamo avere qualche vantaggio.
Ecco, in sintesi, il Bic ci sta dando questa possibilità di sviluppo ed inoltre ci segue tutta la parte burocratica".
"Ecco - ripete Lepri - questa è una cosa che un po' manca.Comunque, le aziende sono qui di passaggio, come detto prima. Ma devi essere un'azienda con determinate caratteristiche:
Ma anche qui, tra di noi. Magari, sapendolo, ci potrebbero essere aziende che lavorano in sinergia".
"Devi avere i bilanci a posto e devi mantenere un'amministrazione perfetta - spiega Gianluca Perissinotto, titolare di Euromedia, un'azienda informatica che ha, ad esempio, lavorato anche per la Rai - e abbiamo trovato anche una grande serietà nel valutare la nostra pratica.Intanto, tuttavia, rimane in generale la preoccupazione per la richiesta di messa in liquidazione dell'ente da parte di InvItalia.
Si son presi(quelli di Invltalia) tutto il tempo necessario senza, nonostante il nostro curriculum, affrettare i tempi.
E, per me, questo è sintomo di serietà".
E mentre è ancora in atto la trattativa per l'acquisizione da parte della Regione del Bic Umbria, questa mattina ci sarà un incontro in merito tra la Cgil e la Cisl ed il sindaco di Temi Paolo Raffacili per rafforzare il processo e la trattativa in atto.
Massimo Sampaolesi
da Il Messaggero Venerdì 10 Ottobre 2008
da Il Messaggero Venerdì 10 Ottobre 2008
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