Si sono piazzati dalle 15 con i cani al guinzaglio e i cartelli davanti a Palazzo Spada, gli operatori del Canile di Monteargento, per attrarre l’attenzione dell’amministrazione:
“quando erogherà i fondi della convenzione destinati alle ristrutturazioni tante volte promessi e arretrati da 5 mesi?”.
Una mossa provocata dal sopralluogo dei Nas, che il 9 luglio ha giudicato la struttura “non a norma, vetusta e inadeguata” per cui il canile “rischia di essere sequestrato e chiuso”: è l’allarme lanciato da volontari e operai.
Una delegazione di manifestanti è quindi salita nella sala consiliare e prima dell’inizio del consiglio sono stati accolti dal sindaco Raffaelli, il presidente Bufi e i capigruppo, nella saletta della Giunta.
A questo canile fondato dai volontari nel 1986, che ospita 450 cani e 100 gatti, e a cui per una convenzione con la Lai il Comune deve, quasi tutti, i 130mila euro del 2008, il sindaco ha assicurato il “pieno impegno per la completa attuazione della convenzione” seppure per i fondi ci sia una difficoltà generalizzata dell’amministrazione.
E ha promesso, prima del 25, giorno di vacanza, un tavolo di confronto per affrontare il fenomeno del randagismo”.
Ma è chiaro che il Monteargento ha la priorità delle ristrutturazioni, per via del fiato sul collo dei Nas.
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