Una iniziativa importantissima non solo per la piccola comunità della Valnerina, ma soprattutto per le opere riportate al loro originario splendore (tele e stucchi rococò) grazie ad un consistente contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni.
La chiesa edificata da Lorenzo Cybo nella prima metà del XVI secolo, conserva nel fonte battesimale, lo stemma del Principe Alberico I Cybo Malaspina del 1557 ed è inserita nel circuito museale del cimitero museo delle mummie.
Fa dunque parte a pieno titolo della principale attrazione turistica di Ferentillo, una delle principali della Valnerina.
L'intervento è stato effettuato dalla società “Conserva” di Gianni Castelletta di Montefranco.
Una serata speciale, non c'è dubbio è stata quella che ha visto tantissime autorità in prima fila per assistere alla accensione delle luci sull'abside restaurata facendo emergere le decorazioni in stucco dorato e la grande Pala di altare (dipinto su tela) raffigurante il martirio di Santo Stefano opera del pittore Giuseppe Rosi che la realizzò nel 1749; inoltre l'affresco rinascimentale sul pilastro destro del presbiterio riemerso durante i lavori di restauro da sotto lo scialbo del '700 raffigurante San Sebastiano opera di Perino Cesarei del 1559.
Come detto alla cerimonia hanno partecipato molti cittadini e autorità tra cui l’arcivescovo di Spoleto Norcia monsignor Riccardo Fontana; il presidente della Fondazione Carit avvocato Paolo Candelori; l’ingegnere Giuseppe Belli vice presidente della Fondazione; il sindaco di Ferentillo Paolo Silveri e l’assessore alla Cultura Paolo Argenti; la Soprintendente Margherita Romano che ha illustrato le opere restaurate e Gianni Castelletta (restauratore) che ha parlato delle fasi del recupero. Singolare e suggestiva l'esibizione del Coro di Santo Stefano diretto dal maestro Andrea Gualfetti.
Un grande rinfresco è stato offerto a tutti i partecipanti da parte delle donne di Precetto.
Carlo Favetti dal Corriere dell'Umbria
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