Solo a Terni nel 2006-2007 sono state acquistate da parte di immigrati cinesi 60 licenze di varie attività commerciali a fronte di una comunità residente stimata in 170 persone.
Basandosi su questo dato di fatto la Guardia di Finanza di Terni ha avviato un'operazione per controllare questi passaggi d'azienda scoprendo molti pagamenti irregolari, in nero ed in contanti, così da elevare contravvenzioni per 92.000 euro. E' stato quantificato in 230.000 euro il contante in nero passato dai cinesi ai commercianti ternani che hanno ceduto l'attività.
"Il fenomeno dell'immigrazione cinese è talmente numeroso e radicato nel tempo che proprio per la legge dei grandi numeri all'interno di queste grosse masse si può nascondere, ovviamente, anche il fenomeno di riciclaggio di denaro sporco - ha commentato Domenico Solfaroli Camillocci comandante provinciale delle Fiamme Gialle - aggiungendo che che "ultimamente l'attenzione è aumentata anche nei territori di provincia". In particolare, a fronte del vero e proprio boom di aperture di negozi cinesi, nonostante la crisi che sta colpendo l'intero comparto del commercio, i finanzieri hanno esaminate le pratiche di acquisto di una decina di attività, appurando che nella metà dei casi gli importi relativi alla trattazione erano stati versati in contanti non rispettando i limiti antiriciclaggio. (AGI)
da Agi News
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